L’incubo sulla spiaggia: arrestato per errore davanti alla famiglia, il calvario di un padre

Un padre di famiglia in vacanza viene arrestato per errore a Caorle. Il suo incubo durato un mese in carcere è un caso clamoroso di scambio di persona

Un castello di sabbia, il compleanno della moglie, il mare. La cornice di una vacanza perfetta si è trasformata in un incubo senza fine per Ovidiu Andronache, un padre di famiglia romeno di 42 anni.

Manette
L’incubo sulla spiaggia: arrestato per errore davanti alla famiglia, il calvario di un padre – Milano.cityrumors.it

Accusato ingiustamente di un furto che non ha mai commesso, è stato arrestato davanti ai suoi tre bambini. Poi, come se non bastasse, ha trascorso un mese in un carcere italiano. Un errore giudiziario clamoroso. Tutto per colpa di uno “scambio di persona”.

Il calvario di Ovidiu è iniziato il 24 agosto, nel giorno del compleanno di sua moglie. Arrivato a Caorle con la famiglia per una settimana di vacanza, si stava godendo un momento di spensieratezza sulla spiaggia. È in quel momento che i carabinieri si sono avvicinati.

Il suo nome, a causa di un criminale che nel 2013 aveva usato un’identità falsa per commettere un furto, era legato a una condanna di due anni di carcere. Un errore di battitura, una coincidenza fatale che ha scatenato l’allarme al check-in dell’hotel. Lo hanno così scambiato per il vero colpevole, un suo connazionale di nome Viorel Lungu.

La forza di un innocente dopo l’ingiusta prigionia

“Mi sentivo come in un’imboscata”, ha raccontato Ovidiu. Arrestato e ammanettato davanti agli occhi della moglie e delle sue tre figlie, di 12, 9 e 5 anni, l’uomo è stato portato in prigione “come un criminale”. Un’umiliazione che ha segnato un’intera famiglia.

Arrestato
La forza di un innocente dopo l’ingiusta prigionia – Milano.cityrumors.it

Per un mese intero, Ovidiu ha vissuto un incubo. Rinchiuso in una cella con altre sei persone, ha resistito grazie a un’incrollabile serenità interiore e alla forza della preghiera. “Sapevo di essere innocente e questo mi ha aiutato a gestire la paura“, ha confessato. Ma il vero sostegno è arrivato dalle visite della sua famiglia. Con due incontri a settimana, ha ritrovato la speranza e la forza di andare avanti.

Dopo trenta giorni di ingiusta detenzione, il suo avvocato è riuscito a dimostrare l’errore, presentando le impronte digitali del vero criminale e ottenendo la sua scarcerazione. Tornato in Romania, Ovidiu non nutre rancore verso l’Italia.

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Sono convinto che le autorità abbiano capito esattamente di aver commesso un grave errore e che pagheranno di conseguenza“, ha detto. Ora, chiede solo giustizia e un risarcimento, sperando che un tale orrore non si ripeta mai più per nessun’altra persona al mondo.

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