Proseguiranno oltre il termine previsto a settembre le indagini su Leonardo La Russa e Tommaso Gilardoni accusati di violenza sessuale e sotto inchiesta da alcuni mesi
Non è ancora completa l’indagine su Leonardo Apache La Russa, figlio del presidente del senato Ignazio la Russa, e Tommaso Gilardoni, DJ e amico del figlio dell’uomo politico. Un’indagine che riguarda un presunto stupro che sarebbe avvenuto nella notte tra il 18 e 19 maggio dello scorso anno.
Ad accusare la coppia di amici una ragazza, una ex compagna di scuola di La Russa che ha presentato una denuncia e che i magistrati hanno ritenuto credibile.
Il giudice per le indagini preliminari presso il tribunale di Milano Rossana Mongiardio ha infatti ricevuto una richiesta da parte del pubblico ministero incaricato dell’istruttoria Rosaria Stagnaro che ha chiesto che le indagini, il cui termine scade a settembre, possano proseguire.
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Sotto inchiesta non solo i due ragazzi accusati della violenza sessuale ma anche i loro cellulari che potrebbero contenere informazioni utili all’inchiesta. Ed è proprio su questo che verte la richiesta del PM cui serve altro tempo per completare l’indagine digitale e avere un quadro completo sulle comunicazioni intercorse tra i due giovani quel giorno stesso e in quelli immediatamente successivi, quando la grave accusa si è concretizzata in un fascicolo di indagine e in una denuncia.
Non si tratta di un fatto così isolato o atipico che le indagini che riguardano telefonini, palmari e computer debbano andare avanti. Le perizie su qualsiasi strumento digitale spesso richiedono tempo e analisi molto accurate: soprattutto per identificare tutto quello che il telefonino non evidenzia più e che magari è stato cancellato. Ma di cui rimane traccia nel backup: e dunque messaggi, chat e foto.
Resta da vedere quanto proseguirà ancora l’inchiesta e quanto altro tempo verrà concesso ai PM Rosanna Stagnaro e Letizia Mannella.
Nel corso delle ultime settimane gli investigatori e i magistrati hanno raccolto numerose testimonianze di persone presenti nella notte tra il 18 e il 19 maggio 2023 presso la discoteca milanese Aphosis dove il gruppo di ragazzi si era dato appuntamento.
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Nella richiesta scritta di approfondimento delle indagini è scritto che si rende necessaria una ulteriore consulenza informatica su “contenuti, conversazioni e filmati” presenti all’interno dei telefoni cellulari di altri dispostivi informatici”.
Non si specifica quali dispositivi e a chi siano stati sequestrati. Ma, secondo la richiesta, sarebbe stata accertata “la modifica e la «cancellazione di alcuni contenuti dopo un primo esame effettuato nel giugno scorso”.
Secondo quanto denunciato dalla ragazza il gruppo di amici, coetanei ed ex compagni di scuola, si sarebbe incontrato in discoteca per una serata. Ma la giovane al mattino dopo si è risvegliata nuda e in stato confusionale nel letto di La Russa, nell’appartamento milanese del presidente del Senato.
Nella sua prima testimonianza la ragazza ha raccontato di essere rimasta vittima di un black-out emotivo dopo avere bevuto un paio di cocktail e di non ricordare con precisione nulla: nemmeno il fatto se avesse avuto rapporti e con chi.
Leo La Russa non ha mai negato di avere fatto sesso con la ragazza. Aggiungendo anzi che anche il suo amico Tommaso Gilardoni avrebbe fatto sesso con lei ma che tutto sarebbe avvenuto in piena consensualità.
Tre le testimonianze acquisite anche quelle di un’amica della presunta vittima che si era trattenuta con lei in discoteca fino quasi alle 3 del mattino, prima che i due amici e lei lasciassero il locale.