Alcuni deputati del Carroccio hanno presentato una nuova proposta di legge che fissa requisiti più stringenti per ottenere lo status di italiano
La nuova proposta di legge sulla cittadinanza, presentata da due esponenti della Lega, Jacopo Morrone insieme all’europarlamentare Silvia Sardone, punta a riscrivere in modo radicale le norme che regolano l’accesso alla cittadinanza italiana. Il testo interviene su due leggi fondamentali, la n.91/1992 e il Testo unico sull’immigrazione del 1998, introducendo criteri molto più selettivi e misure che potrebbero in qualche modo fungere anche da deterrente.
E’ la definizione più utilizzata su giornali e tv per identificare chi provoca disordini con scorribande solitamente notturne nei centri delle città più importanti. Sono i cosiddetti maranza, una particolare tipologia di comitiva formata da giovani italiani di seconda o terza generazione, che il più delle volte si rende protagonista di atti vandalici, minacce, provocazioni, risse che diventano vere e proprie sfide da postare sui social con atteggiamento arrogante.
Un fenomeno, quello dei maranza, che sta seminando panico nelle strade delle città soprattutto nelle ore notturne e anche negli stabilimenti balneari durante la stagione estiva. Gruppi di giovani che si divertono a compiere qualsiasi tipo di scorribanda senza nessun timore di essere beccati e in barba a qualsiasi regola di senso civico. Una specie di ritorno al passato, quando negli anni 80 provavano a distinguersi con un atteggiamento guascone incurante delle regole, vestendosi tutti più o meno nello stesso modo e facendo leva sulla forza del gruppo.
Più o meno quello che accade nelle tante notti brave documentate sui social, soprattutto tik tok, dove vengono pubblicati i video dello loro “gesta”. Per la maggior parte questi gruppi di maranza sono italiani di seconda o terza generazione, nata sul nostro territorio da genitori non italiani e per questo diventati ancora più un problema, tanto da spingere in questi giorni alcuni deputati della Lega a formulare una vera e propria proposta di legge che possa restringere le maglie per ottenere la cittadinanza italiana.
Requisiti più stringenti per la richiesta della cittadinanza italiana, norme “anti-maranza”, più casi in cui è prevista la revoca della cittadinanza, e una ‘stretta’ sui ricongiungimenti. Sono questi i punti principali della proposta di legge della Lega, a prima firma del deputato Jacopo Morrone insieme all’europarlamentare Silvia Sardone, sulla cittadinanza. L’obiettivo dichiarato è semplice: “Chi richiede la cittadinanza o la ottiene, se la deve meritare. La deve sentire. La cittadinanza non si può regalare. Dunque, sarà molto più complesso ottenerla”, rivolto anche ai figli di immigrati di seconda generazione.
Per questo i tempi di residenza richiesti raddoppiano in quasi tutte le casistiche: per i minori si passa da due a quattro anni, per chi è nato in Italia da tre a dieci, per i cittadini Ue da quattro a otto e per gli apolidi da cinque a dieci. Prevista, poi, per i minori, l’assenza di condanne penali per delitti non colposi e l’assenza di procedimenti penali in corso per gli stessi reati, la non ammissione all’applicazione della pena su richiesta delle parti per delitti non colposi e l’assenza di delitti commessi nei tre anni precedenti per i quali si è beneficiato del perdono giudiziale. “Vogliamo la revoca per chi ha ricevuto una condanna definitiva per pena superiore a cinque anni e anche quando è superiore a tre anni per reati espressione di violenza di genere e la riduzione da due a dieci anni dalla sentenza passata in giudicato per revocare la cittadinanza”, ha spiegato Morrone.