Una storia incredibile che è venuta a galla dopo una maxi-inchiesta portata avanti dalla Procura di Milano e ci sono situazioni poco chiare
Quando si pensa a Como in questo periodo viene sempre in mente il Lago, famosissimo in tutto il mondo, ma anche la squadra di calcio di Fabregas. Un club partito dai dilettanti fino alla serie A a suon di milioni ma anche di programmazione.

Una bella realtà. Figuriamoci se a questa favola viene accostata un’indagine con tanti avvisi di garanzia per via di quello che sta emergendo sul campo d’allenamento dove si allenano Nico Paz e soci. Eppure la bella cartolina dorata e piena d’entusiasmo, da qualche ora è un po’ offuscata per via di quello che è successo sul terreno di gioco e nelle zone limitrofe dove il Como si allena e si prepara ogni giorno.
Già perché sotto il campo dove si allena la squadra di Fabregas e attorno alla zona e in quell’area specifica pare ci sia stato un maxi-riciclaggio di rifiuti speciali che non dovevano essere smaltiti sotto il campo di calcio. Ovviamente la società e la squadra non c’entra nulla, ma allo stato attuale sarebbero circa 316 le tonnellate di rifiuti che sono stati accantonati e nascosti lì sotto. E sarebbero classificati come “cemento” o “misti da attività di costruzione e demolizione”, ma senza “effettuare alcuna delle operazioni di recupero” come invece prevedono le leggi che sul caso specifico sono molto dure.
Un’indagine importante ma il Como non sa nulla
Una storia incredibile, paradossale e assurda. E tutto questo sarebbe avvenuto tra marzo e dicembre del 2022, ed esattamente “nel cantiere della società Como Calcio 1907” di Mozzate, nel Comasco, dove poi è nato il campo di allenamento della squadra di serie A.
C’è la Procura di Milano che sta indagando da mesi per capire cosa e come è successo, tanto che nelle pagine della maxi-indagine si evince che ci sarebbe un ampio traffico illecito di rifiuti, con tantissimi avvisi di garanzia e con 22 imputazioni in totale, con 76 indagati, e tra questi ci sono 66 persone e ben 10 società che la Dda di Milano, coordinata dal pm Francesco De Tommasi, ha portato avanti un’indagine e controlli su vasta scala.

La rivelazione è stata fatta dal quotidiano La Provincia di Como’ e la cosa più grave è che i magistrati come principale capo d’imputazione ha messo l’associazione per delinquere sulla presunta “gestione, abusiva ed illecita, di ingenti quantitativi di rifiuti“. Si tratta per lo più di rifiuti non proprio pericolosi ma quel che è più grave è che che venivano smaltiti non in maniera conforme e legale.





