Il bilancio del grave incidente stradale avvenuto questa mattina, 22 marzo, sull’A1 all’altezza di Piacenza ha portato alla morte due persone. Ferite altre 6 di cui uno versa in gravissime condizioni. Traffico in tilt verso Milano
La dinamica del devastante incidente avvenuto questa mattina, venerdì 22 marzo, poco prima delle 8.00 è ancora tutta da accertare. Il bilancio delle vittime decedute invece è noto: due persone morte nel tragico impatto tra un’automobile e almeno due mezzi pesanti. Sei le persone rimaste ferite, una in modo grave.
Non è ancora stabilito con certezza il motivo del sinistro mortale ma, secondo le prime informazioni giunte, la causa potrebbe essere dovuta alla scarsa visibilità del tratto autostradale per la fitta nebbia.
Cosa è successo sull’A1
La tragedia è avvenuta poco prima delle 8 di questa mattina sull’autostrada A1 all’altezza dell’uscita di Piacenza, al chilometro 56. Lungo la carreggiata Nord si sono scontrati un’automobile e almeno due camion, probabilmente a causa delle condizioni meteo non favorevoli, ovvero banchi estesi di nebbia.
Sul posto, dopo l’incidente, sono intervenuti immediatamente i mezzi dei vigili del fuoco e i soccorsi sanitari del 118 di Piacenza, insieme alle volanti della polizia stradale e al personale tecnico di Autostrade per l’Italia. All’arrivo sul posto del fatale sinistro, un groviglio di lamiere non ha lasciato scampo a due persone, rimaste uccise all’interno dell’abitacolo. Non si conoscono, al momento, ulteriori dettagli sulle vittime.
Altre sei persone sono rimaste ferite nell’impatto. Di queste, una è in gravi condizioni ed è stata trasportata d’urgenza in ospedale dopo essere stata estratta in fin di vita dalle lamiere dai vigili del fuoco.
10 km di code verso Milano
L’incidente ha avuto forti ripercussioni sul traffico autostradale con la chiusura del tratto di strada interessato dall’incidente e la deviazione del flusso di auto. In direzione di Milano si sono registrate code di auto e mezzi pesanti fino a 10 chilometri.
Come riporta anche il Giorno, Autostrade per l’Italia ha comunicato nel dettaglio “la chiusura temporanea del tratto compreso tra il bivio con l’A21 e l’uscita Basso lodigiano verso Milano”, tratto riaperto successivamente dopo le 10.30.
Poco dopo è stata anche riaperta la terza corsia, inizialmente chiusa per consentire l’arrivo dei soccorsi e la messa in sicurezza della sede stradale. Al momento, le code in direzione del capoluogo Lombardo sono lentamente in diminuzione.
Lombardia al primo posto per incidenti stradali
Secondo quanto elaborato dal Centro Studi di AutoScout24 su base dati ACI-Istat, in Lombardia nel 2022 ci sono stati 28.786 incidenti stradali (+11,4% rispetto all’anno precedente). Dato, questo, che posiziona la regione al 1° posto in Italia per incidenti stradali.
Ma se si confronta l’allarmante dato con la popolazione, la regione scende al 7° posto con 288,5 incidenti ogni 100mila residenti. Per quanto riguarda le province lombarde, Milano è prima sia per numero di incidenti (12.613) sia in relazione alla popolazione (390,7 incidenti ogni 100mila residenti).
Dopo di lei seguono Cremona (280,2), Pavia (257,5), Varese (249,8), Monza Brianza (248,6), Mantova (245,5), Bergamo (244,1), Como (228,8), Brescia (225,9), Lecco (224,2), Sondrio (213,1), Lodi (177,5). Il tema della sicurezza è quindi prioritario e il nuovo codice stradale prevede anche l’inasprimento delle sanzioni relative all’utilizzo del cellulare alla guida ma anche per chi consuma bevande alcoliche.
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Cosa preoccupa di più gli automobilisti
Quello che maggiormente preoccupa gli automobilisti lombardi quando sono su strada sono, per il 73% proprio gli altri guidatori e per il 38% i pedoni. Secondo posto in termini di apprensione per gli automobilisti sono sicuramente la presenza di buche sull’asfalto, indicata da oltre la metà degli automobilisti, ma per chi usa quotidianamente la bici, la paura aumenta anche per i mezzi pesanti.
Infine, solo il 3% pensa che superare i limiti di velocità sia pericoloso tanto che su 10 automobilisti 7 dichiarano di eccedere spesso i limiti imposti a livello urbano o extra urbano.
