Lissone, incidente mortale. A perdere la vita un 15enne di Macherio, fatale lo scontro con un’utilitaria. La dinamica del sinistro.
L’atletica, il sorriso, la gioventù. Tutte cose che Riccardo Vinci aveva e ha visto svanire in un solo istante. È bastato uno scontro mortale a bordo del suo motorino che teneva come fosse la cosa più cara al mondo. Dall’altra parte, in via Di Vittorio, un’utilitaria con alla guida un 70enne sconvolto anche lui per quanto accaduto.
Attimi in cui poteva succedere di tutto e, invece, non è successo nulla oltre il rumore sordo delle lamiere che accartoccino il mezzo del giovane. Arriva al San Gerardo di Monza in condizioni già proibitive. Due giorni di agonia, la famiglia che spera. È una corsa contro il tempo, proprio come quelle che faceva dall’alto dei suoi 15 anni che sarebbero stati 16 a breve.
Lissone, incidente mortale: scontro tra scooter e utilitaria, niente da fare per un 16enne
Un traguardo che, invece, Riccardo non taglierà per via di una serata storta. Di quelle che servono soltanto a premere il tasto reset. È ancora troppo presto però per archiviare tutto, i Carabinieri della Compagnia di Desio stanno indagando per capire e ricostruire la dinamica del sinistro mortale. Alla base di tutto sembrerebbe esserci una precedenza mancata, una svista di troppo pagata cara: prezzo eccessivamente alto per la giovinezza del motociclista.
Pilota per convenienza. Una praticità che lui metteva anche in pista, con i Roller Macherio. Da qualche tempo era con i Salesiani. Scelte di vita che non potrà più fare, ma il suo ricordo per la famiglia resterà sempre vivo. Così come nella testa del 70enne che, se potesse, riavvolgerebbe il nastro per tornare a due giorni fa.
La dinamica del sinistro
Magari con l’utilitaria avrebbe preso altre strade. È sempre, comunque, questione di incroci. Stavolta non c’è stato tempo di fare diversamente. Troppo tardi persino per rendersene conto, ecco perché rimettere insieme i pezzi e doveroso ma anche arduo. Lunedì la notizia del decesso: un epilogo che arriva diretto come una stoccata.
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La stessa che deve aver fatto il suo corpo dopo essere stato sbalzato a terra sull’asfalto. La sella è diventato il peggior nemico per Riccardo. Attorno a lui, ora, solo lacrime e ricordi confidando nel tempo. Beffardo nel togliere tutto a una famiglia in pochi istanti, magari galantuomo nel cercare di lenire cicatrici che non andranno più via.