Si sta ampliando l’indagine sugli ultras di Milan e Inter con coinvolgimenti clamorosi di personaggi famosi, nelle intercettazioni i nomi di Zanetti e di Fedez, perquisita la casa di Emis Killa
Con diciannove persone in carcere dopo la clamorosa operazione di ieri denominata Doppia Curva che ha di fatto decapitato i vertici delle tifoserie organizzate di Milan e Inter, l’indagine sui traffici dei capiultrà non si è ancora certamente conclusa.
Anzi… alcune intercettazioni trapelate stanno rivelando il coinvolgimento di figure pubbliche di una certa importanza. Ed è questo forse uno degli aspetti più inaspettati e sconcertanti di questa vicenda.
Inchiesta Ultras, il ruolo dei tifosi VIP
Tra i nomi emersi ci sono personaggi di spicco del mondo dello spettacolo come il rapper Emis Killa (all’anagrafe Rudolf Giambelli), noto per la sua passione milanista e per i suoi rapporti molto stretti con i vertici della curva sud rossonera. Ma anche Fedez, da sempre amico e collaboratore di Emis Killa, anche lui tifosissimo rossonero e nientemeno che Javier Zanetti, bandiera dell’Inter, oggi vicepresidente della società nerazzurra.
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Dalle intercettazioni era già stato rivelato il nome di Simone Inzaghi, coinvolto dai vertici della curva nerazzurra che gli avevano chiesto direttamente e in modo molto esplicito un gran numero di biglietti che sarebbero poi stati rivenduti dai capiultrà. Il tutto in una rete di rapporti e relazioni molto intricata che si sta delineando tra pagine e pagine di intercettazioni. E in attesa che qualcuno dei fermati decida di collaborare con i magistrati.
Inchiesta Ultras, Emis Killa
Il nome che è stato confermato questa mattina tra i più illustri tra quelli coinvolti nell’indagine è quello di Emis Killa, rapper milanese molto vicino agli ultras del Milan. L’abitazione dell’artista di Vimercate è stata tra quelle perquisite dalle forze dell’ordine nell’ambito dell’operazione Doppia Curva che si è conclusa clamorosamente all’alba di ieri.
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Ufficialmente il nome di Emis Killa non risulta formalmente iscritto nel registro degli indagati. Ma secondo il verbale degli agenti che hanno visitato la sua abitazione sarebbero stati sequestrati un ingente quantitativo di denaro contante – circa 40mila euro – oltre a una serie di oggetti che il rapper dovrà motivare. Sette coltelli, un manganello telescopico, uno sfollagente e persino uno storditore elettrico. Il possesso di questi strumenti ha sollevato preoccupazioni su un possibile coinvolgimento attivo del rapper in azioni violente o illegali.
Emis Killa e il Joker
Uno degli episodi che collegano direttamente Emis Killa agli ultras è quello che riporta al 17 agosto 2024, quando il rapper era stato visto in compagnia di Luca Lucci, leader degli ultras milanisti, alla partita Milan-Torino. Lucci, nonostante i suoi precedenti giudiziari, era riuscito a ottenere una riabilitazione che gli aveva permesso di assistere al match da uno skybox nel primo anello rosso dello stadio San Siro.
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Gli ultras, in segno di omaggio, avevano srotolato uno striscione dedicato a lui con il messaggio “Il joker ride sempre”, confermando l’importanza di Lucci – soprannominato per l’appunto Il Joker dagli affiliati del suo gruppo – all’interno della tifoseria.
Lucci è anche uno degli esponenti di maggior spicco tra quelli arrestati nel corso dell’operazione di ieri.
Inchiesta Ultras, legami eccellenti
Oltre agli episodi legati alle partite, Emis Killa sembra avere legami anche in altre vicende con alcuni leader della curva Sud. Secondo le indagini, il rapper avrebbe collaborato con Fabiano Capuzzo, esponente di spicco degli ultras, nella gestione di uno studio di tatuaggi. Attività che invece sarebbe riconducibile proprio a Luca Lucci.
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Questo intreccio tra il mondo dello spettacolo e quello degli ultras rappresenta un aspetto cruciale dell’indagine, dimostrando come alcune personalità pubbliche possano essere coinvolte in dinamiche al limite della legalità.
Fedez e i legami con la tifoseria
Un altro nome illustre che emerge dall’inchiesta è quello di Fedez, rapper e influencer tra i più significativi, alle prese con un periodo personale estremamente complicato tra dischi in usciti e la delicata separazione dalla moglie Chiara Ferragni.
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Anche Fedez non sarebbe iscritto nel registro degli indagati. Ma il suo nome è attuale considerando il suo rapporto estremamente stretto con alcune delle persone fermate. Tra queste il suo personal trainer, Christian Rosiello, stato individuato tra i membri degli ultras rossoneri coinvolti in alcuni atti di violenza. In particolare, Rosiello è accusato di aver partecipato all’aggressione di uno steward prima della partita Milan-Roma, avvenuta nell’aprile 2024.
L’aggressione, scatenata dal rifiuto dello steward di permettere l’ingresso a tifosi senza biglietto, vedeva coinvolti molti esponenti noti della curva, tra cui anche il fratello di Luca Lucci, anche lui arrestato.
Fedez, Emis Killa e le relazioni pericolose
Le connessioni tra Fedez e questo gruppo emergono non solo attraverso la figura del suo personal trainer, ma anche tramite immagini pubblicate sui social. Una foto postata su Instagram da Emis Killa l’8 settembre scorso ritrae il rapper insieme a Rosiello, Fedez e altri esponenti della Sud, a dimostrazione dei legami che intercorrono tra queste figure.
Javier Zanetti e la telefonata degli ultras
Altra figura che emerge, seppur in maniera più sfumata, è quella di Javier Zanetti, storico capitano dell’Inter e attuale vicepresidente del club. Il suo nome è stato citato in relazione all’inchiesta per la sua partecipazione a eventi e iniziative organizzate dagli ultras interisti, alcuni dei quali ora sotto indagine.
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Non ci sono accuse formali nei confronti di Zanetti, ma la sua vicinanza a determinati ambienti è stata motivo di discussione tra i media. Zanetti avrebbe ricevuto telefonate oggetto di intercettazioni nel corso delle quali alcuni capiultrà pretendevano trattamenti di riguardo e di favore nella distribuzione di biglietti gratuiti.
Il parere del questore di Milano
Secondo il questore di Milano Bruno Megale indagine e arresti rappresentano solo il primo atto formale: “Il tifo organizzato, così radicato in città e con le sue squadre non scomparirà del tutto. Sarà tuttavia necessario un periodo di transizione. Simili operazioni hanno già colpito altre città, e le tifoserie hanno sempre trovato il modo di riorganizzarsi. Tuttavia, la fine della storica rivalità tra le due curve, legata ormai più agli affari che alla passione per il calcio, segna sicuramente un confronto inevitabile”.