Trema l’Arma dei carabinieri dopo l’arresto del generale Oreste Liporace che, insieme all’imprenditore Ennio De Vellis, è accusato di corruzione e turbativa d’asta. Le indagini
Il generale dei carabinieri, Oreste Liporace, è finito agli arresti domiciliari nell’ambito di un’indagine per corruzione e turbativa d’asta nata a Milano e giunta anche nel Lazio. Insieme al generale dell’Arma ai domiciliari anche l’imprenditore, Ennio De Vellis.
Come spiega in una nota il procuratore di Milano, Marcello Viola, oggi “Il Comando Provinciale della Guardia di Finanza di Milano ha dato esecuzione a una ordinanza di applicazione della misura cautelare degli arresti domiciliari nei confronti di un imprenditore laziale, tale Ennio De Vellis. Nello stesso contesto i Carabinieri del R.O.S. hanno provveduto a eseguire analogo provvedimento a carico di un Ufficiale Generale dell’Arma, Oreste Liporace”.
Entrambi gli indagati sono accusati “dei reati di traffico di influenze illecite, emissione di fatture per operazioni inesistenti, corruzione e turbata libertà degli incanti”. Inoltre, nel procedimento penale “risultano indagati in stato di libertà altri imprenditori, funzionari e dirigenti pubblici di Amministrazioni centrali dello Stato”.
L’indagine seguita dal Nucleo di polizia economico finanziaria della Guardia di Finanza di Milano e dal pubblico ministero locale Paolo Storari si è focalizzata “su illecite assegnazioni di fondi e appalti pubblici in cambio di denaro e altre utilità, nonché mediante la concertazione dei soggetti economici fittiziamente partecipanti alle procedure di gara”.
L’origine dell’inchiesta scaturisce da una precedente indagine per corruzione che a Milano, in passato, aveva portato all’arresto di Massimo Hallecker, dipendente di Fiera Milano spa. L’inchiesta era partita proprio dalla denuncia di quest’ultima società. Dall’indagine del 2022 erano giù venute a galla gli imprenditori Fabbro. In seguito era venuta alla luce una “relazione” di interessi tra i due fratelli Fabbro e il generale dell’Arma dei carabinieri Liporace, documentata anche da diverse “chat acquisite”.
Nell’inchiesta attuale è indagato per turbata libertà degli incanti, anche il capo del dipartimento per gli affari generali e la digitalizzazione del Ministero delle Infrastrutture e dei Trasporti, Lorenzo Quinzi. Al momento, come rende noto il pm Viola in una nota: “Sono in corso perquisizioni e acquisizioni di atti in varie province d’Italia, presso enti pubblici, persone fisiche e società a vario titolo coinvolte nelle vicende oggetto di approfondimento giudiziario”.
LEGGI ANCHE: >>> Droga, prostituzione e spaccio di Viagra nei centri massaggi cinesi. Arresti anche a Milano | VIDEO
LEGGI ANCHE: >>> Giallo Luigi Olivari, ciclista morto a Milano: cosa è successo prima dello scontro con il Cayenne
Ai domiciliari, come abbiamo già evidenziato, è finito Oreste Liporace, comandante dei carabinieri del secondo reggimento allievi, marescialli, brigadieri di Velletri (Roma). L’Ufficiale è indagato per corruzione, turbativa e false fatture su un appalto da circa 700mila euro per servizi di pulizia della caserma affidati fino al 2021 all’impresa Fabbro.
Secondo l’ordinanza del giudice delle indagini preliminari, Domenico Santoro, il Liporace sarebbe stato corrotto con 22mila euro, borse di lusso, noleggi auto, biglietti per lo stadio Olimpico e per il teatro di Milano la Scala.
Agli arresti domiciliari anche Ennio De Vellis, imprenditore in stretto contatto con Oreste Liporace, ma non solo, l’uomo è legato anche agli imprenditori e fratelli Massimiliano e William Fabbro della Fabbro spa, anch’essi indagati.