La Giornata internazionale contro la violenza sulle donne si intreccia oggi con la sentenza nel processo ad Alessandro Impagnatiello, imputato per l’omicidio di Giulia Tramontano, uccisa a Senago nel 2023
A Milano oggi, lunedì 25 novembre 2024, Palazzo Lombardia e Palazzo Pirelli si coloreranno di arancione nella Giornata internazionale contro la violenza sulle donne. Ed oggi, nella stessa data, è previsto a Milano la sentenza definitiva per il femminicidio di Giulia Tramontano, uccisa dall’ex compagno Alessandro Impagnatiello, incinta al settimo mese di gravidanza nel maggio del 2023 a Senago.
Per il reo confesso dell’omicidio della 29enne sui social il padre di Giulia, Franco Tramontano, in un post ha chiesto l’ergastolo per l’imputato, non solo per Giulia e il suo bambino ma anche per lanciare un messaggio chiaro e inequivocabile in una giornata importante per tutte le donne.
L’udienza nel processo al barman reo confesso Alessandro Impagnatiello per l’uccisione dell’ex fidanzata Giulia Tramontano è prevista per oggi a Milano. Il verdetto coincide con una data importante, quella della Giornata internazionale contro la violenza sulle donne.
Sui social, Franco Tramontano, padre di Giulia Tramontano, ha scritto: “Chiediamo con forza che venga applicata la pena massima prevista dalla legge: l’ergastolo. Non solo per rendere giustizia a lei, alla famiglia e al bambino che portava in grembo, ma anche per lanciare un messaggio chiaro e inequivocabile. Questa richiesta non è mossa da vendetta, ma da un profondo senso di giustizia”.
E ancora, il post del papà di Giulia continua: “Confidiamo che le istituzioni sappiano agire con fermezza, dimostrando che la legge è dalla parte delle vittime. Chiediamo che il rispetto per Giulia, per la sua vita spezzata e per il dolore che ha lasciato, non sia calpestato da parole che tentano di piegare la verità: la dignità di una vittima non può mai essere sacrificata per costruire una difesa”. Ad esprimere lo stesso pensiero era stata, al termine dell’ultima udienza, anche la sorella della vittima, Chiara Tramontano.
LEGGI ANCHE: >>> Sapore di Grecia a Milano, il nuovo ristorante di cucina ellenica da non perdere in città
Oggi si celebra la Giornata internazionale contro la violenza sulle donne e nelle piazze italiane, da nord a sud, saranno gremite di donne e uomini che a gran voce diranno “NO”. No alla violenza di genere, non solo fisica ma anche psicologica sulle donne. Gli atti violenti, i femminicidi sono aumentati così come, dopo l’omicidio di Giulia Cecchettin, sono aumentate anche le telefonate di denuncia da parte delle vittime contro i propri compagni ed ex mariti.
Una lunga battaglia che non cessa di finire. Una lunga guerra dove, a pagarne le spese non sono solo le donne ma anche i figli di queste, “vittime specchio” delle violenze subite in famiglia, spesse volte, da chi doveva prendersi cura di loro. E come riporta anche il Comune di Milano sul proprio sito web:
“Sono 2794 le donne che nei primi dieci mesi del 2024 sono state seguite dai centri antiviolenza della Rete coordinata dal Comune di Milano, attivi su tutto il territorio comunale per offrire accoglienza e valutazione del rischio, consulenza legale e supporto psicologico, affiancamento per il reinserimento lavorativo, ospitalità in case rifugio. Di queste donne, 2024 hanno chiesto aiuto per la prima volta. La Rete è composta da 14 soggetti che gestiscono 9 centri antiviolenza e 9 case rifugio dove, con l’aiuto delle operatrici, tutte donne, è possibile trovare ascolto, attraverso colloqui telefonici o in sede, supporto psicologico, orientamento legale civile e penale, assistenza sanitaria. Il 61% delle persone è italiana, mentre il 39% ha un background migratorio.
Per informazioni sui centri cittadini aderenti alla Rete è possibile visitare il sito.”
Inoltre, “a rafforzare la Rete, sono presenti in città altri punti dove poter manifestare il proprio disagio o dove questo sia intercettato. Ci sono i Rifugi delle biblioteche, spazi sicuri dove le donne che subiscono violenza possono trovare persone in grado di offrire un sostegno competente e informare sull’esistenza dei centri antiviolenza. Ne fanno parte le biblioteche Accursio, Chiesa Rossa, Oglio, Zara e il Bibliobus.
In viale Tibaldi 41, presso il Municipio 5, è attivo lo “Sportello Aiuto Donna” che gratuitamente e nella totale riservatezza offre sostegno alle donne in difficoltà.
Per la richiesta di aiuto si ricorda il numero di telefono 1522, la help line contro violenza e stalking, gratuita e attiva h 24 in 11 lingue diverse e con una chat sul sito”