Un piano studiato nei minimi dettagli per il furto, con tanto di blocco delle strade e un suv utilizzato per sfondare il cancello: la dinamica della rapina e le novità sulla banda arrestata.
Un modus operandi ormai messo in atto da qualche tempo e ora la decisione di tentare il colpo. Un commando è stato però arrestato dai carabinieri che li hanno rintracciati grazie al lavoro investigativo. Avevano deciso tutto con grande anticipo e per farlo avevano deciso di bloccare le strade. Avrebbero utilizzato anche un furgone per sfondare il cancello, accedendo all’ingresso e caricando il bottino preso all’interno del magazzino.
Nonostante il piano studiato ad hoc, però, non avevano calcolato la presenza dei carabinieri. Proprio a causa di tutto questo, infatti, il commando è finito in manette. Nei loro confronti pendono le accuse di furto aggravato per quanto accaduto in provincia di Bologna. Nei guai sono finite tre persone (due moldavi e un ucraino). Un altro cittadino della Moldavia è stato bloccato in quanto ricercato dalle forze dell’ordine.
Il commando composto da quattro persone – insieme ad altri tre complici attualmente soltanto indagati dalla Procura di Milano – sono accusati di aver svaligiato il capannone di un’azienda di tecnologia in zona Stiatico, a San Giorgio di Piano (Bologna). Un gruppo entrato in azione intorno alle ore 4.30 con lo sfondamento della recinzione e la distruzione della saracinesca del deposito, poi la fuga con il bottino del valore di circa un milione di euro. Complici e arrestati avrebbero abbandonato circa 5-6 auto di traverso, così da ritardare l’intervento delle forze dell’ordine, poi tutti diretti verso Milano, ma qui la loro fuga è terminata.
Due cittadini moldavi di 41 e 42 anni e un ucraino 30enne sono stati bloccati a pero a bordo di un furgone che aveva ancora la refurtiva. Si tratta del materiale rubato in seguito al raid avvenuto nel magazzino. Un 43enne moldavo è stato rintracciato a Legnano e in seguito arrestato in quanto destinatario di altre due ordinanze di custodia cautelare per simili reati.
Arrestati e complici avrebbero cercato di fare il possibile per uscire indenni dalla vicenda, alla fine alcuni di loro sono stati tratti in arresto dai carabinieri. Una vicenda complessa che il commando aveva messo in piedi con un piano studiato nei minimi dettagli. L’inconveniente è una variabile da considerare, i ladri mai avrebbero potuto immaginare una fine del genere.
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Insieme ad uno degli arrestati, inoltre, le forze dell’ordine hanno scoperto altri tre indagati che avrebbero preso parte al colpo messo in piedi dalla banda. Uno dei ladri, il 43enne moldavo, è stato trasferito all’ospedale Niguarda: durante le fasi del furto era stato travolto dai suoi stessi complici. Ciò non avrebbe però fermato il commando che, infatti, era propenso nel prendere questa scelta.
Secondo le informazioni raccolte, il commando messo in piedi è sospettato di aver realizzato altre dieci rapine nel giro degli ultimi anni fra Milano e altre zone della Lombardia. Piani studiati appositamente e colpi in ogni caso milionari. L’operazione è il frutto di una collaborazione fra polizia moldava e carabinieri che seguivano da tempo i sospettati. Li avrebbero attesi per un colpo e al momento opportuno li hanno arrestati.