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Cronaca

Frecciarossa, viaggio da incubo: passeggeri fermi per ore senza bagni e caldo asfissiante

Frecciarossa, viaggio della speranza da Venezia per Milano. Passeggeri bloccati a causa di un guasto: paura tra le carrozze.

9748, i numeri per l’inferno. Questo è successo a Venezia a causa di un Frecciarossa che avrebbe dovuto riportare i passeggeri a Milano. Il numero della carrozza simboleggia una doppia cifra che coincide con la giornata più difficile per macchinisti e passeggeri, tutto stava andando per il meglio quando alle 17.00 il convoglio si ferma bruscamente.

Panico sul Frecciarossa da Venezia per Milano (ANSA-MilanoCityRumors.it)

Il treno non riesce a superare Casirate d’Adda, in provincia di Brescia, a causa di un problema tecnico ancora da determinare. Tutti fermi per un totale di 4 ore, le più lunghe mai vissute per i viaggiatori presenti. Al punto che sono dovuti intervenire operatori del 118, Vigili del Fuoco e Carabinieri. Il mezzo aveva raggiunto il picco massimo di disfunzione e non riusciva a proseguire.

Paura sul Frecciarossa

A quel punto le carrozze sono diventate una prigione: i passeggeri sono rimasti al buio con soltanto una porta in grado di agevolare il ricircolo dell’aria. Sacche di ossigeno incastrate senza poter essere liberate. Numerosi hanno iniziato ad avere problemi respiratori e difficoltà a resistere. Tutto misto al panico diffuso nel giro di pochi istanti.

Panico sul treno da Venezia per Milano (ANSA-MilanoCityRumors.it)

Gli addetti ai lavori hanno provato a mettere ordine, ma è stato un lavoro faticoso e a tratti insperato. Il motivo che ha fatto scaturire maggiori fonti di stress è stata la consapevolezza di aver a che fare con l’ignoto. 4 ore sono sembrate una vita, se consideriamo poi che le persone coinvolte non avevano riferimenti. Chiusi dentro una scatola. Questa è stata la sensazione maggiormente provata ascoltando le testimonianze in Rete: urla a vuoto, caldo, aria stagnante e malori polmonari.

Attacchi di panico e mancanza d’ossigeno

Una situazione limite scampata per pochi istanti. Gli stessi che ci hanno messo le autorità del 118, supportate da Carabinieri e Vigili del Fuoco, per stilare un piano d’azione. Sicuramente quanto accaduto fra Venezia e Milano è solo il più recente dei disguidi che possono succedere a livello ferroviario.

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Tutto il sistema si interroga. Nel frattempo le persone coinvolte provano a tornare alla propria vita normale, cercando di voltare pagina, ma il rumore sordo del freno risuona ancora nelle orecchie come un incubo. Un viaggio della speranza che poteva finire nel modo peggiore.