A trovare il feto di 10 centimetri in un cestino dei rifiuti nel parco di Parona, provincia di Pavia, sono stati gli operatori ecologici durante un turno di lavoro. La sconcertante scoperta avvenuta venerdì 5 aprile
Una brutta vicenda che racconta di povertà e solitudine quella accaduta nel comune di Parona, nel Pavese e che ha scosso l’intera comunità quella del ritrovamento di un feto di poche settimane, lungo mediamente 10 centimetri, in un cassonetto della spazzatura sito nel parco comunale del paese, vicino una scuola elementare.
Dopo la scoperta macabra e la divulgazione della notizia, il sindaco di Parona, Marco Lorena, ha commentato il fatto dichiarando, come riporta anche il Giorno: “Quello che è accaduto è sicuramente un episodio di abbandono e solitudine che non può non colpire. Immagino che sia stato il dramma di una persona sola e disperata che non abbia saputo o potuto chiedere aiuto”.
Erano di turno, come sempre, per ripulire la zona di loro competenza quando in via Papa Giovanni XXIII un gruppo di operatori ecologici ha scoperto in un cestino della spazzatura il feto. Dopo i primi attimi di sconcerto e shock i lavoratori hanno chiamato i carabinieri, che sono arrivati sul posto.
La drammatica scoperta è avvenuta ieri, venerdì 5 aprile e il feto è stato poi consegnato agli esperti dell’istituto di Medicina Legale dell’Università di Pavia, dove verrà esaminato. Gli uomini dell’Arma dei carabinieri hanno immediatamente avviato le indagini per risalire alla donna che, per cause ancora sconosciute, ha abbandonato il feto nel cassonetto e capire cosa sia successo nelle ore precedenti.
Sotto analisi anche le immagini delle telecamere di videosorveglianza poste in prossimità del parco comunale. Infine, dal ritrovamento del feto, i militari stanno anche allertando gli ospedali della zona per capire se qualche donna si sia presentata in pronto soccorso.
Sconvolto da quanto accaduto nel paese di Parona Lomellina, piccola cittadina di 1.800 anime nel Pavese, il primo cittadino Marco Lorena, ha espresso il suo pensiero sul caso. “Sulla vicenda trapelano pochi particolari ed entrare nel merito non è comunque opportuno. Posso dire che come Comune siamo molto attenti alle situazione di bisogno; i nostri servizi sociali ne seguono alcune e sono comunque a disposizione per sostenere chi ne ha bisogno.
In conclusione il sindaco ha detto: “Purtroppo non tutti ne sono a conoscenza e possono verificarsi casi come questo. Non posso non pensare alla disperazione di una mamma e ad una piccola vita che non c’è più. Io credo che sia importante assicurare protezione alle donne ai piccoli, ma sono anche consapevole che esistono contesti difficili nei quali prestare aiuto non è sempre agevole”.
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Nel piccolo comune pavese tutti si conoscono anche se negli ultimi anni la popolazione ha registrato un incremento di cittadini stranieri. E forse la tragedia di ieri ha, purtroppo, come protagonista proprio una donna straniera. In paese qualcuno avanza un’ipotesi, ovvero che possa trattarsi di una giovane africana. C’è chi l’avrebbe notata proprio tre giorni prima, mercoledì 3 aprile, nei paraggi della zona del ritrovamento del feto.
L’ipotesi avanzata dai cittadini potrebbe essere solo una coincidenza così come, invece, potrebbe essere la pista giusta da seguire. Chi indaga sul caso non ha scartato alcuna ipotesi anche se nel tardo pomeriggio di ieri l’attenzione si sarebbe concentrata su una donna in particolare sulla quale gli investigatori hanno avviato approfonditi accertamenti.
Il feto, ritrovato avvolto in alcuni stracci, è stato trasferito presso l’Istituto di medicina legale di Pavia per essere analizzato nel dettaglio. Risulta ora di vitale importanza definire di quante settimane era per capire, se mai si fosse trattato di una interruzione spontanea della gravidanza o un atto volontario, se nei confronti della donna possano essere assunti dei provvedimenti penali.