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Cronaca

Di chi è il corpo trovato morto nel cassonetto: identificato il cadavere

Il cadavere era stato trovato in un cassonetto dei vestiti usati a Canonica d’Adda due giorni fa. Identificato il corpo, si chiamava Costantin Antoine e aveva solo 23 anni

Identificato come Costantin Antoine, romeno, 23 anni, residente con alcuni parenti nel comune di Fara Gera d’Adda (provincia di Bergamo), a pochi centinaia di metri dal luogo dove, due giorni fa, è stato ritrovato il suo corpo privo di vita. Il giovane è stato riconosciuto a seguito delle indagini partite dopo la morte.

Morto nel cassonetto, identificato il cadavere, appartiene a un 23enne romeno. (ANSA) milano.cityrumors.it

Il 23enne era rimasto incastrato nel cassonetto giallo usato per la raccolta dei vestiti usati a Canonica d’Adda. Secondo il medico del 118 intervenuto sul luogo del dramma, ad una prima ispezione effettuata sul cadavere, il ragazzo sarebbe morto per asfissia da schiacciamento del diaframma.

Identificato il cadavere nel cassonetto

Costantin Antoine non aveva precedenti, dunque non risultava essere stato mai né schedato né fotosegnalato alle forze dell’ordine. Questo ha reso più problematica la sua identificazione nel momento del ritrovamento del corpo.

Si chiamava Costantin Antoine, romeno, 23 anni, il giovane morto nel cassonetto a Canonica D’Adda (Bergamo)

Inoltre, al momento del ritrovamento del cadavere il giovane non aveva con sé documenti.  Secondo le ultime ricostruzioni effettuate dalle immagini delle telecamere, lunedì scorso 6 maggio intorno alle 2.00 della mattina il ragazzo sarebbe arrivato nella discarica di via dell’Artigianato quando era ancora notte fonda.

Avrebbe oltrepassato la recinzione che separa la piazzola della zona ecologica da una ditta privata. Poi, si sarebbe diretto al cassonetto giallo, quello usato di norma per la raccolta dei vestiti usati, introducendosi dentro di esso con testa e braccia, fino al torso. Solo a quel punto il 23enne romeno è rimasto incastrato, rendendosi conto che non poteva più muoversi: non sarebbe così riuscito né ad entrare del tutto all’interno del cassonetto, né tantomeno ad uscirne fuori completamente.

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Le urla non udite

Tutto intorno alla zona ecologica dove il 23enne è rimasto incastrato nel cassonetto non ci sono abitazioni essendo una zona di capannoni, quindi nessuno avrebbe mai potuto udire le grida d’aiuto del ragazzo.

L’indomani mattina a trovare il cadavere è un passante che vedendo il corpo privo di vita ha immediatamente allertato i soccorsi. Giunti sul luogo del fatto i medici non hanno potuto far altro che constatarne il decesso per asfissia. Secondo le indagini in corso tra l’incidente e il ritrovamento del cadavere sarebbero trascorse all’incirca sei ore.