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Cronaca

Con la truffa dell’asfalto guadagnavano milioni di euro: indaga anche la finanza di Milano

Si presentavano ad ogni appalto pubblico e privato, vincevano per prezzi stracciati e poi sparivano: la Finanza di Milano indaga contro i truffatori

La Guardia di Finanza di Bolzano, in collaborazione con quelle di Novara, Grosseto, Padova e Milano stanno indagando sulla cosiddetta truffa dell’asfalto. Eseguita un’ordinanza di custodia cautelare in carcere nei confronti di nove persone, indiziate di diversi reati tra cui riciclaggio, autoriciclaggio, frode fiscale e associazione a delinquere. Ecco qual è il caso: l’indagine è iniziata nel febbraio 2023 ed è stata condotta sotto la direzione della procura della Repubblica di Bolzano.

La banda della truffa dell’asfalto: indaga la Finanza di Milano (milano.cityrumors.it)

Un gruppo trans-nazionale, composto soprattutto da cittadini provenienti dall’Irlanda e dalla Gran Bretagna, sotto la direzione di un cittadino italiano portava avanti quelle che sono state chiamate le truffe dell’asfalto. Il gruppo si presentava in pressocché qualsiasi appalto o offerta di lavoro relativa all’asfaltatura di una strada e, grazie ai prezzi stracciati, si aggiudicava il lavoro ogni volta con un nome diverso: dopo averlo eseguito, però, sparivano nel nulla, portandosi via tutti i soldi e con un lavoro decisamente precario. Ecco tutti i dettagli.

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Ecco come agivano

Si presentavano, ogni volta con un nome diverso, ad ogni offerta relativa all’asfaltatura di una strada e, offrendo mezzi e uomini disponibili immediatamente con prezzi decisamente sotto la media della concorrenza, si aggiudicavano il lavoro. Dopo averlo realizzato, con la massima velocità e la minima resa o qualità, si intascavano tutti i soldi, li trasferivano su conti esteri e chiudevano l’azienda, sparendo di fatto nel nulla. Questa modalità di truffa è stata portata avanti per diverso tempo, consentendo alla gang di intascare quasi nove milioni di euro.

La banda della truffa dell’asfalto: indaga la Finanza di Milano (milano.cityrumors.it)

Descritti da chi li ha visti come uomini dall’aspetto distinto e con un accento inglese, gli uomini giustificavano questa immediata disponibilità di uomini e di mezzi con dei lavori appena svolti proprio nella medesima zona e, di conseguenza, con la disponibilità di materiale risultato in eccesso da smaltire in fretta.

Come sono stati presi

Dopo aver svolto i lavori, l’azienda scompariva letteralmente nel nulla. Nel giro di pochi giorni dalla posa del catrame, l’asfalto iniziava già a sgretolarsi ma, avendo fatto perdere completamente le proprie tracce, i responsabili erano impossibili da rintracciare per un eventuale rimborso. Per rendere questo meccanismo ancora più funzionante, negli anni gli indagati avrebbero creato nove differenti ditte individuali alle quali, a seconda delle necessità, venivano ricondotti i contratti stipulati, quindi anche le fatture e i rapporti di conto corrente.

L’indagine, iniziata nel febbraio 2023 e condotta dalla Procura di Bolzano con i finanzieri di Merano, Roma, Milano, Grosseto, Ancona, Novara e Padova, ha però portato alla custodia cautelare in carcere di nove persone. L’italiano, a capo del gruppo, era già noto alle forze dell’ordine per questo tipo di reato.