Scandalo Canottieri Ticino, la sede del circolo nel mirino a Pavia e non solo. Il problema sono alcune chat di gruppo piuttosto forti sulle iscritte.
Le chat sbirciare e poi messe sotto i riflettori, una casualità che fa scoppiare lo scandalo. Il circolo della Canottieri Ticino sotto i riflettori e stavolta non per merito delle sue attività. Una ragazza iscritta sorprende un conoscente con dei messaggi poco edificanti sul telefono: la giovane scopre che si tratta di una chat di gruppo con foto “rubate” alle ragazze in atteggiamenti intimi. Commenti sessisti e non solo.
Veri e propri dibattiti, il più delle volte molto volgari, in un gruppo Whatsapp che tutto sembra meno che istituzionale. La giovane denuncia. Uno dei membri, quello da cui è partito tutto, abbandona il gruppo ma non è finita. Un consigliere della struttura è stato sospeso per tre mesi, ma non basta perchè in ballo c’è molto di più. Un vero e proprio scandalo a luci rosse, con file, immagini e conversazioni.
Canottieri Ticino, le chat della discordia
Se n’è occupata per prima la Provincia Pavese, poi il problema è divampato fino a occupare il primo piano della cronaca locale. Tanto basta per aprire un’inchiesta per diffamazione, ma la Procura di Pavia – che stavolta interviene – ci va con i piedi di piombo. Non perchè non sussista l’illecito, ma perchè si tratterebbe di chat private. Le conversazioni infatti erano su un gruppo privato. La donna che ha scoperto tutto, infatti, deve la consapevolezza di questo misfatto a un’altra casualità.
Ha sottratto il telefono al compagno e conoscente quando quest’ultimo si era allontanato. Potrebbe essere, dunque, un illecito nell’illecito. Al peggio – verrebbe da dire – non c’è mai fine, ma in questo caso la vicenda è tutt’altro che risolta. Interviene anche il proprietario della struttura, Angelo Fortunato, che sottolinea quanto il circolo sia comunque sempre stato rispettabile: “La speranza – dice al Corriere della Sera – è che non ci rimetta la struttura”.
Aperta un’inchiesta per diffamazione
Appello che incassa anche il favore dell’ex Ministro della Lega Centinaio. “Danno a una società di persone perbene”, bolla così una vicenda ricca di sfumature che non può certamente concludersi dietro a delle supposizioni. Per questo la Procura continua a indagare. Nella speranza che venga fatta luce su qualcosa che potrebbe andare avanti da anni. Foto, audio, commenti al limite del consentito. Un vero e proprio studio in Rete, agevolato dalla messaggistica istantanea.
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La serenità del circolo messa a repentaglio da retroscena coperti da una crittografia insufficiente di fronte a scoperte improvvise, in grado di mettere – ancora una volta – tutto in discussione. Chiamare in causa la privacy potrebbe non bastare per mettere fine a questo ginepraio che avrà comunque delle ripercussioni in quella che resta una delle maggiori strutture sul territorio. La cui reputazione potrebbe subire cambiamenti importanti.