Adescavano i turisti e li truffavano: cinque arresti a Milano, erano già noti alle Forze dell’Ordine per episodi simili e ora sono stati presi
Gli agenti del Gruppo operativo anticontraffazione della Polizia Locale, nei giorni scorsi, sono riusciti a mettere le manette in flagranza di reato a cinque persone che, in zona Castello Sforzesco, avevano truffato dei turisti americani con il gioco delle tre carte e poi li avevano scippati. Di origine slava e già noti alle forze dell’ordine, ecco cosa facevano.
Per i truffatori, il periodo estivo diventa quello migliore per portare avanti le proprie attività illecite. Soprattutto nei luoghi più turistici, infatti, i visitatori stranieri cadono con più facilità nelle trappole da loro tese poiché, complice anche la lingua diversa, non sanno comprendere fino in fondo se ciò a cui stanno partecipando sia un gioco o una fregatura. È proprio questo quello che è successo a due anziani turisti americani, in vista a Milano.
Leggi anche – Alessia Pifferi non mangia più, sciopero della fame in carcere: “È distrutta”, le parole del legale
Leggi anche – Scandalo Olimpiadi Milano-Cortina 2026: corruzione e turbativa. Indagate 3 persone
In piazza del Cannone, a Milano, i cinque truffatori già noti alle Forze dell’Ordine avevano organizzato un’illecita raccolta di scommesse sul noto gioco delle tre carte, sperando di adescare qualcuno. Nella loro trappola sono caduti due turisti statunitensi che, indotti a partecipare, al momento di pagare la scommessa sono stati accerchiati e derubati dai cinque truffatori: nonostante l’evidente invalidità del marito, se ne sono fregati ed hanno rubato i soldi dalle mani della donna.
Dopo pochi minuti, la coppia di anziani è riuscita ad allontanarsi in direzione del parco e qui è stata raggiunta dagli uomini della Polizia Locale che, osservata la scena da lontano, erano pronti ad intervenire. Gli agenti, infatti, conoscevano già i nomi e i volti dei cinque e, note anche le loro attività, stavano aspettando l’occasione migliore per intervenire. Colti sul fatto, i cinque truffatori sono quindi stati arrestati in flagranza di reato e giudicati per direttissima: per loro è stato emesso il divieto di dimora in Regione Lombardia.