Gli agenti si sono indirizzati al Punta Cana di Legnano ed hanno sospeso la licenza per due settimane. Tanti i precedenti del locale
Ai sensi dell’articolo 100 del testo unico delle leggi di pubblica sicurezza, il questore di Milano Bruno Megale ha firmato un provvedimento di sospensione della licenza per 15 giorni per il bar Punta Cana di via Pontida, a Legnano. Il bar è stato ritenuto pericoloso per l’ordine pubblico: ecco i motivi nello specifico e tutti i precedenti.
Nei primi sei mesi dell’anno, gli agenti sono intervenuti più volte al Punta Cana di Legnano. In alcuni casi per placare una rissa, in altri dopo aggressioni e liti e in altri ancora per via del mancato rispetto ad alcune regole. Da qui la sospensione della licenza, per la sesta volta nella storia del locale: cosa hanno scoperto durante le indagini.
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Tutti gli interventi
Secondo quanto ha riferito la Questura di Milano, tra gennaio e luglio il locale ha accolto come clienti molti nomi e volti noti alla Polizia. Tra i fissi, infatti, persone con precedenti per spaccio, rissa, lesioni personali, oltraggio a pubblico ufficiale e reati contro il patrimonio, che frequentavano il bar Punta Cana abitualmente. A giugno, inoltre, gli agenti sono dovuti intervenire a causa di un’aggressione violenta che due uomini hanno subito da alcuni clienti e, pochi giorni dopo, hanno notato due persone, sedute ai tavolini del dehors, che continuavano a bere nonostante il bar risultasse in orario di chiusura.
Una volta avvicinati ai due uomini, gli agenti hanno scoperto che uno dei due aveva dei precedenti per violazione degli obblighi di assistenza famigliare, guida senza patente, droga e reati contro la persona.
Le cinque chiusure
Durante le indagini gli agenti hanno scoperto che il medesimo locale, durante la precedente gestione, aveva già subito cinque decreti di sospensione della licenza, di cui l’ultimo definitivo. Non è un caso, infatti, che i residenti della zona da tempo lamentassero la necessità di un intervento delle Forze dell’Ordine: i clienti del Punta Cana, infatti, erano accusati di disturbo della quiete pubblica, nonché venivano additati come creatori di degrado e di problemi di pubblica sicurezza per residenti e passanti.