Nuova udienza pre-dibattimentale a Milano nell’ambito del procedimento che vede imputata, tra gli altri, l’imprenditrice ed influencer Chiara Ferragni.
“Grazie per l’attenzione, grazie di essere qua. È una fase sicuramente difficile della mia vita e penso mi capirete se non mi sento di fare ulteriori dichiarazioni, però grazie di essere qua e andiamo avanti”.
Sono le parole dell’imprenditrice e influencer Chiara Ferragni, che questa mattina si è presentata in Tribunale a Milano per la seconda udienza pre-dibattimentale del procedimento che la vede imputata. Ferragni è accusata di truffa aggravata per i noti casi del Pandoro Pink Christmas e delle uova di Pasqua. Alla sbarra ci sono anche il suo ex collaboratore Fabio Damato e Francesco Cannillo, presidente di Cerealitalia-Id.
Era finita imputata anche Alessandra Balocco, amministratrice delegata dell’azienda dolciaria piemontese, che è morta lo scorso agosto. Chiara Ferragni è entrata nell’aula della terza sezione penale, davanti al giudice Ilio Mannucci Pacini. L’udienza si è svolta a porte chiuse: erano in programma la decisione sulle parti civili e la scelta del rito. Per entrambe le determinazioni il magistrato si è riservato, e si tornerà a questo punto in Aula il 25 novembre.
L’influencer si è sempre proclamata innocente rispetto all’accusa. Ha indicato il rito con il quale vuole essere processata, ossia l’abbreviato. La sentenza dovrebbe arrivare, se il giudice darà il via libera, a gennaio. Il complesso iter giudiziario ha avuto inizio a fine gennaio 2025 quando i procuratori milanesi Eugenio Fusco e Cristian Barilli hanno notificato i decreti di citazione diretta a giudizio.
Ferragni ha già chiuso il fronte amministrativo ed effettuato donazioni per un totale complessivo di 3,4 milioni di euro. Per la Procura della Repubblica, che ha coordinato le indagini del guardia di finanza, tra il 2021 e il 2022, l’influencer avrebbe ingannato follower e consumatori con presunti ingiusti profitti per circa 2,2 milioni di euro. Il Codacons, accordandosi con la stessa Ferragni, è uscito dal procedimento ritirando la denuncia.
Una signora di 76 anni, invece, che aveva comprato alcuni pandori di Natale, aveva chiesto di entrare come parte civile nell’udienza. Dopo un risarcimento extragiudiziale, ha anch’ella ritirato l’istanza. Avevano presentato richiesta come parti civili anche l’Adicu e la Casa del consumatore. Quest’ultima non ha accettato un accordo transattivo, rifiutando 5mila euro.
“Abbiamo proposto a Chiara Ferragni – aveva spiegato Giovanni Ferrari, presidente di Casa del Consumatore – di rinunciare alla nostra richiesta danni e costituzione di parte civile, a fronte non di denaro, ma di uno o due reel social per dimostrare il suo ravvedimento e impegno nel far conoscere un’app dedicata ai consumatori che stiamo realizzando“.