Carabiniere contro Mattarella, il dietrofront dopo la manifestazione: “Ho detto una stupidaggine”, cosa rischia il Maresciallo Capo

Il Maresciallo Capo che ha insultato Mattarella alla manifestazione ha fatto retromarcia chiedendo scusa: quali conseguenze ci saranno.

Franca Caffa ormai è una vera e propria istituzione. La 94enne che ha fronteggiato il Carabiniere “ribelle” nei confronti di Mattarella è stata intervistata subito dopo la manifestazione pro Palestina. L’anziana non solo si è detta sconvolta per le parole dell’uomo – “Mattarella non è il mio Presidente”, ha affermato – ma ha puntualmente precisato: “C’è un clima che non mi piace. Ho fatto la guerra, so cosa vogliono dire certe situazioni”.

Palestina manifestante
Carabiniere risponde a una manifestante (ANSA-MilanoCityRumors.it)

Per situazioni intende il clima di intolleranza che sembrerebbe essersi sviluppato a Milano e non solo verso determinate cause. Come quella che sta tenendo con il fiato sospeso a Gaza: i morti aumentano in maniera esponenziale, ma si torna a parlare dei vivi. Il Carabinieri di 54 anni, Maresciallo Capo, ora deve scusarsi: “Ho detto una frase stupida – conferma – Mattarella è il mio simbolo. Ho usato quelle parole perchè volevo far allontanare una signora anziana dal cordone di manifestanti”, ha spiegato.

Insulti a Mattarella, il Carabiniere fa dietrofront: “Ho sbagliato”

L’impressione, però, è che la toppa sia peggio del buco. Le scuse non bastano a evitare conseguenze importanti. Potrebbe essere sospeso – come rivela il Procuratore Militare intervistato da Fanpage – Maurizio Block. Il Carabiniere in questione con quella frase potrebbe aver violato, nello specifico, l’articolo 79 del Codice Militare di Pace che prevede l’offesa all’onore e al prestigio del Presidente della Repubblica.

Manifestante Palestina
Le Forze dell’Ordine al centro di un caso social (ANSA-MilanoCityRumors.it)

Ora la palla passa in mano alla Magistratura: qualora il reato dovesse essere accertato rischia fino a 15 anni di reclusione, partendo da un minimo di 5. La situazione si complica perchè Mattarella, nello specifico, è anche il Capo delle Forze Armate. Quindi, offendendolo, il Carabiniere avrebbe anche disatteso il giuramento prestato quando ha deciso di entrare nel corpo dei Carabinieri. Non c’è spazio per altro tipo di interpretazioni: se le accuse dovessero essere confermate, la reclusione sembrerebbe essere l’unica via.

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Un momento indelebile

L’alternativa è il trasferimento: via da Milano, dunque, ma cambiare città non basterà a cancellare un momento così netto e profondamente spiazzante. L’occhio delle telecamere ha colto quel frammento, ma anche se non fosse stato ripreso sarebbe rimasta un’onta difficile da digerire. Sia per il modo che per il significato che agevola. La manifestazione lascia molti sospesi, ma anche qualche certezza. Mattarella resta al suo posto, il Carabiniere aspetta di sapere cosa accadrà: una prospettiva che vale più di qualsiasi dibattito su un tema che avrebbe dovuto – prima per Diritto e poi per deontologia – essere introiettato.

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