Il sindaco Sala prepara per domani la difesa in aula a Palazzo Marino, mentre la destra attacca e la satira sul sindaco coinvolto nell’inchiesta su appalti e urbanistica diventa virale sui social
L’inchiesta giudiziaria che ha travolto l’urbanistica milanese continua a scuotere le fondamenta della politica cittadina. E mentre il sindaco Giuseppe Sala si prepara a riferire in aula nel prossimo Consiglio comunale, previsto domani, lunedì, la destra intensifica gli attacchi.

Fratelli d’Italia, in particolare, ha annunciato una nuova manifestazione davanti alla sede del comune di Milano, ribadendo la richiesta di dimissioni del primo cittadino.
Critica e satira su Beppe Sala e la giunta
“Milano merita trasparenza, legalità e rispetto delle istituzioni”, si legge nel comunicato diramato dal gruppo consiliare di FdI, che accusa l’amministrazione municipale milanese di essere incapace di affrontare con lucidità i dossier più delicati della città, come quello su San Siro. “Quando la fiducia dei cittadini viene tradita, l’unico gesto dignitoso è fare un passo indietro”, insistono i meloniani.
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A infiammare ulteriormente il clima ci ha pensato un post diventato virale e subito oggetto di polemica. Il consigliere comunale Enrico Marcora, eletto con Fratelli d’Italia ma in passato vicino proprio a Sala, ha pubblicato sui suoi canali social un fotomontaggio del sindaco vestito con una tuta da carcerato, calzini arcobaleno in vista e manette ai polsi. Un’immagine ironica piuttosto feroce, diffusa all’indomani dell’iscrizione di Sala nel registro degli indagati.
Satira su Sala, un meme che fa discutere
Il post è stato prontamente rimosso, ma non prima che Pietro Bussolati, consigliere regionale del Partito Democratico, lo immortalasse e rilanciasse: “Fratelli d’Italia nazionale dice di essere garantista? Lo spieghi al suo collega Marcora. Una vergogna di una destra che predica bene e razzola male”. Bussolati ha accusato la destra di usare l’inchiesta come strumento elettorale, strumentalizzando la vicenda giudiziaria per colpire un avversario politico.
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Il sindaco, al momento, ha mantenuto una posizione di assoluto riserbo. Ha fatto sapere, tramite i suoi legali, che interverrà nel merito solo al momento dell’interrogatorio davanti al gip, la prima udienza potrebbe tenersi mercoledì, e in aula consiliare. Lo staff del sindaco ha ribadito l’intenzione del primo cittadino di “collaborare con la magistratura ma anche quella di difendersi con prove documentali puntuali e inequivocabili”.
Nel frattempo, il centrosinistra si stringe attorno al primo cittadino. I consiglieri di maggioranza parlano di un “attacco politico costruito sulla spettacolarizzazione mediatica” e preparano un intervento coordinato per sostenere Sala nel prossimo Consiglio. L’appuntamento di lunedì si preannuncia infuocato, con una sala gremita di cronisti, attivisti e cittadini.

Le proteste e lo scontro sul garantismo
Fratelli d’Italia, che conferma i suoi presidi davanti al Comune, ha annunciato una nuova manifestazione per il giorno del Consiglio: “Garantismo non significa silenzio davanti a uno scandalo”, dicono i portavoce del partito. Le opposizioni puntano sull’immagine di una giunta logorata, incapace di garantire trasparenza dopo anni di gestione ritenuta troppo opaca nei rapporti con gli operatori immobiliari.
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Il PD, da parte sua, difende compatto il sindaco: “Sala non ha mai eluso un confronto, e anche stavolta lo farà guardando in faccia il Consiglio e la città”, ha dichiarato la capogruppo Simonetta Della Cava. Ma l’onda lunga della polemica continua a montare.
Sala tra satira e meme, tensioni e strategie
Sui social l’immagine del sindaco in divisa da detenuto è diventata uno dei contenuti più condivisi del weekend. Meme, fotomontaggi, battute taglienti e prese di posizione si rincorrono. Alcuni ironizzano sulla rapidità con cui l’inchiesta è diventata “materiale da satira”. Altri sottolineano quanto questo clima rischi di svilire il dibattito e rendere tossico il confronto pubblico.
In aula, intanto, si prepara lo scontro vero. Tra richieste di chiarimento, appelli all’etica pubblica e un clima che promette di rendere il Consiglio di mercoledì un crocevia politico. Sala non sembra intenzionato a fare passi indietro, ma la sua tenuta politica sarà messa alla prova in una Milano che, ancora una volta, si ritrova a essere laboratorio di tensioni nazionali.