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Cronaca

Andrea Piscina, chiesto il processo immediato per l’ex speaker radiofonico: l’accusa è di pedopornografia

Il giovane speaker è ancora in carcere con l’accusa di produzione di materiale pedopornografico e violenza sessuale. Chiesto il processo

Le indagini coordinate dal pm Giovanni Tarzia e condotte dalla polizia locale di Milano, nel nucleo crimini informatici, hanno portato alla luce dei reati che, se venissero confermati, comporterebbero al 25enne conseguenze penali importanti. Ciò che gli si contesta, infatti, è l’attività di adescamento di alcuni minori sui social network, contattati spacciandosi per diverse ragazze e il ritrovamento sui suoi dispositivi di immagini di ragazzi e bambini under 14.

Chiesto il processo immediato per Andrea Piscina, accusato di pedopornografia (milano.cityrumors.it / Facebook @Andrea Piscina)

Le accuse sono quindi quelle di violenza sessuale e produzione di materiale pedopornografico e, arrestato il 13 giugno, ancora oggi Andrea Piscina si trova in custodia cautelare in carcere. La novità, però, riguarda la richiesta di processo immediato: ecco cosa succederà.

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Le indagini

Tutto è partito dalla denuncia che la madre di un ragazzo che frequentava la palestra in cui Andrea Piscina lavorava come allenatore aveva presentato ai Carabinieri. Secondo la testimonianza della donna, Piscina avrebbe adescato suo figlio proprio all’interno degli ambienti della polisportiva e, per questo, ha presentato denuncia: questi fatti risalgono all’estate del 2023. Immediato l’avvio dell’indagine, che ha portato alla luce altre vittime conosciute in palestra grazie all’attività di allenatore e successivamente le immagini pedopornografiche conservate sui suoi dispositivi.

Chiesto il processo immediato per Andrea Piscina, accusato di pedopornografia (milano.cityrumors.it / Facebook @Andrea Piscina)

Le indagini, quindi, hanno portato alla luce tutta una serie di rapporti che Piscina, fingendosi una ragazzina di nome Alessia, avrebbe intrattenuto con bambini di età tra i 9 e i 14 anni, anche mediante delle videochiamate. Piscina, infatti, avrebbe chiesto loro di attivare la videocamera e mostrarsi dalla testa ai piedi, a volte compiendo anche gesti di autoerotismo.

Il processo

Dopo quanto emerso dalle prime indagini, dal 13 giugno Andrea Piscina si trova in carcere per un’ordinanza di custodia cautelare firmata dalla giudice Ileana Ramundo su richiesta del pm Giovanni Terzia. Dopo una prima rinuncia a presentare un’istanza di scarcerazione, la Procura ha richiesto un processo con rito immediato: ora la palla passa in mano alla gip Tiziana Landoni, che dovrà decidere se accettare o meno questa richiesta e, se sì, con che tempistiche.