15 pagine di relazione redatte da Raniero Rossetti, lo psichiatra incaricato dalla difesa di Alessandro Impagnatiello nel processo per l’omicidio di Giulia Tramontano evidenziano nell’imputato: “Narcisismo patologico, manipolatorio”
La consulenza psichiatrica di parte depositata a processo dalla difesa di Alessandro Impagnatiello, accusato dell’omicidio della fidanzata Giulia Tramontano, uccisa al settimo mese di gravidanza il 27 maggio dello scorso anno, racconta che l’ex barman 31enne avrebbe disturbi “narcisistici, ossessivi, paranoidei”.
Secondo quanto riportano il Corriere della Sera e Repubblica le parole della consulenza fatta dallo psichiatra Raniero Rossetti sottolineano come Impagnatiello avrebbe percepito la donna (Giulia Tramontano) come una “nemica che aveva minato e poi mandato a pezzi la sua quotidianità”. Il reo confesso, secondo la relazione scritta dallo specialista, non avrebbe mai visto Giulia in modo lucido come madre di suo figlio e compagna di vita.
Il consulente di parte nelle 15 pagine redatte sulla “mente” dei Impagnatiello spiega, come riporta anche VanityFair, che “è come se si fosse detto, ammirandosi allo specchio, “guarda come sono bravo a gestire due donne, senza che loro sappiano l’una dell’altra… Sono proprio bravo”. A questo si aggiunge il lavoro come barman all’Armani Cafè di via Montenapoleone in un luogo in cui lo stesso imputato dichiara di essersi trovato come un “pesce nell’acqua” circondato da “calciatori, personaggi televisivi e veline”.
Tutto questo avrebbe gonfiato ulteriormente il suo smisurato ego. Sempre secondo la consulenza, il 31enne avrebbe provato “godimento e orgasmo narcisistico dal sentirsi concupito da una femmina più giovane di Giulia e dall’essere in grado di gestire le due donne, l’una all’insaputa dell’altra”.
La relazione parla ancora di “odio distruttivo. Il narciso patologico, il manipolatore e l’astuto controllore di due esistenze femminili da tenere al guinzaglio con bugie e sotterfugi seriali è stato smascherato e ha dovuto improvvisamente decadere dal suo ruolo. Dal crollo del suo mondo sarebbe venuta la percezione patologica della figura di Giulia”.
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Lo psichiatra, nel documento redatto, ha rilevato nell’imputato Alessandro Impagnatiello un disturbo della personalità tale da portare il 31enne a fare in modo che la 29enne fidanzata Giulia fosse percepita come “la nemica che aveva minato e poi mandato a pezzi la sua quotidianità pompata e gonfiata dall’attività lavorativa “immaginifica”, dalla relazione con l’altra e dal godimento narcisistico di essere in grado di gestire le due donne, l’una all’insaputa dell’altra”.
Impagnatiello, secondo la relazione stilata dal consulente di parte era passato improvvisamente: “Da maschio onnipotente con in pugno la quotidianità delle due a essere un maschio assolutamente fragile, in balia delle due, delle loro rivelazioni e infine da loro scoperto nelle sue bugie a raffica e nelle sue manipolazioni”.
La consulenza depositata a processo potrebbe essere usata per avanzare la richiesta alla Corte d’Assise di una perizia psichiatrica sull’imputato 31enne. Dopo il termine dell’interrogatorio all’imputato, il prossimo 10 giugno verranno discussi gli esiti della consulenza di parte.