Dopo una lunga indagine i Carabinieri hanno rivelato che dietro la morte di Fabio Ravasio c’era un complotto per un omicidio ordito dalla compagna dell’uomo, la brasiliana Adilma Pereira Carneiro
La Mantide. Come l’insetto che uccide e sbrana il compagno dopo l’accoppiamento. E come diverse altre protagoniste nella cronaca nera italiana.
La Mantide di Cairo Montenotte, Gigliola Guerinoni, protagonista di uno dei casi di cronaca più eclatanti degli ultimi cinquant’anni: fu accusata dell’omicidio di suo marito, poi assolta, e del suo amante: condannata per questo a 26 anni di reclusione.
Chi è Adilma Pereira Carneiro
Stavolta la Mantide è la brasiliana Adilma Pereira Carneiro, 39 anni: avrebbe architettato nei minimi dettagli insieme a cinque complici l’omicidio del suo compagno, Fabio Ravasio. L’uomo, 52 anni, fu investito mentre si allenava in bicicletta in quella che sembrava l’investimento di un’auto pirata. L’uomo, raccolto in condizioni disperate, fu dichiarato morto il giorno dopo l’incidente.
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Mentre la compagna piangeva disperata davanti alle telecamere chiedendo ai testimoni che avessero assistito alla scena di parlare con le forze dell’ordine e garantire alla giustizia il pirata della strada.
In realtà Carabinieri hanno fatto molto di più. Sono risaliti all’auto, una Opel Corsa nera, hanno evidenziato che la targa del veicolo era contraffatta e da una minuziosa operazione di incroci e ricostruzioni sono risaliti al proprietario che era direttamente connesso con il povero Fabio Ravasio.
Il movente
La motivazione che avrebbe spinto Adilma a compiere questo atto orribile sarebbe l’eredità del 52enne, un patrimonio di circa 3 milioni di euro in appartamenti e conti bancari, frutto di anni di lavoro e sacrifici e di una piccola eredità.
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L’uomo era socio di un punto Mail Boxes a Magenta che gestiva da molti anni. In città era conosciutissimo. La donna voleva i soldi per sé. E per averli aveva organizzato una vera e propria banda composta dal figlio, alla guida dell’auto che ha ucciso Ravasio, dalla sua fidanzata e da altri tre conoscenti, utilizzati come pali e complici. A tutti aveva promesso soldi e un appartamento…
Perché Adilma Pereira Carneiro ha commissionato l’omicidio
Adilma Pereira Carneiro non era nuova alla cronaca. La donna aveva avuto sette figli da precedenti relazioni. Due di questi li aveva riconosciuti proprio Fabio Ravasio con cui aveva una relazione da alcuni anni e dal quale aveva avuto altri due figli piccoli.
Secondo il casellario giudiziario Adilma aveva avuto un precedente ingombrante per traffico di droga risalente ad alcuni anni fa. La donna era stata fermata
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Alcuni anni fa Adilma Pereira Carneiro era stata fermata con un carico da 12 chili di cocaina ed era finita a processo e condannata. All’indomani di questo clamoroso sviluppo viene fuori un’altra indagine su un precedente marito morto in circostanze misteriose.
Una donna controversa
In realtà nel suo passato ci sono diversi rapporti sentimentali e personali, non tutti limpidissimi. L’eredità dell’uomo era un ottimo movente, un patrimonio personale molto consistente per ottenere il quale la Mantide di Parabiago ha studiato un piano molto lucido e definito nei minimi dettagli.
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La banda che aveva messo assieme, cinque uomini e la fidanzata di uno dei figli, avrebbe organizzato un incidente stradale travolgendolo in auto durante uno dei suoi allenamenti.
Un uomo generoso
Solo dopo i funerali e gli appelli in TV i Carabinieri hanno svelato una vicenda completamente diversa e drammaticamente sordida.
Adilma Pereira Carneiro aveva un passato da consulente e piccola agente immobiliare. L’arrivo nella sua vita di Fabio Ravasio, un uomo buono, generoso e attivissimo, era stata la definitiva affermazione, anche da un punto di vista economico.
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Lui aveva molti interessi al di là del lavoro: giocava a tennis, era arbitro, aveva una intensa attività podistica e ciclistica da amatore, si teneva in forma e quando poteva viaggiava: le sue foto alla Maratona di New York sono tra le più cliccate del suo profilo social oggi colmo di messaggi di cordoglio e di affetto.
I complici confessano
Le indagini condotte dai Carabinieri di Legnano, coordinate dal sostituto procuratore di Busto Arsizio Ciro Caramore, vanno avanti. Si attende la convalida dell’arresto in carcere per Adilma e tutti i suoi complici che per la verità hanno confessato e stanno già collaborando.
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i complici, oltre al figlio e alla fidanzata, figurano il titolare di un bar di Parabiago, con cui la donna aveva una relazione da qualche tempo, due clienti del bar amici del proprietario. Tutti motivati dal denaro. Ma certo non dei professionisti, che sono incappati in un gran numero di errori e incertezze che li hanno svelati.
Adilma, la Mantide
Subito soprannominata dai media la Mantide di Parabiago, Adilma Pereira Carneiro si è rivelata una figura spietata, capace di architettare un omicidio per avidità e desiderio di controllo. La sua freddezza è emersa anche nei giorni successivi al delitto, quando ha lanciato un appello tramite un giornale locale per trovare il presunto “pirata della strada” che aveva travolto il compagno, un gesto che oggi appare ancora più cinico alla luce delle indagini.
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Indagini che sono durate tre settimane, un periodo durante il quale gli inquirenti hanno lavorato incessantemente per ricostruire l’intera vicenda. Le prove raccolte, tra cui le immagini delle telecamere di sorveglianza e le testimonianze di alcuni passanti, hanno permesso di delineare un quadro chiaro del complotto. Svelato inizialmemte da un testimone che aveva visto la Opel Corsa nera incrociare la zona dell’incidente anche prima dell’agguato. In attesa del suo obiettivo…
Parabiago e Magenta in lutto
Oggi il negozio di Ravasio a Magenta è rimasto chiuso, con un cartello che ripeteva il lutto per la tragica scomparsa del titolare. Parabiago così come Magenta sono ancora sotto shock per quanto accaduto.
Una vicenda quella della drammatica morte di Fabio Ravasio destinata a fare discutere fino al processo.