Stava aspettando l’autobus con due amiche quando un gruppo di sette ragazzi lo circonda e lo deruba. La vittima della rapina è un 17enne di Monza che l’indomani riconosce il boss del branco su Instagram e sporge denuncia
La rapina è avvenuta in via Manzoni, all’altezza del supermercato Unes, a Monza. E’ sabato e la notte sta per calare sulla città quando un gruppo di sette ragazzi, quasi coetanei della vittima, un 17enne di nome Samuele, si avvicina al giovane derubandolo.
La paura è tanta per il giovane 17enne che in quel momento, erano circa le 18 di pomeriggio, in compagnia di due sue amiche stava aspettando l’autobus sotto la pensilina della fermata quando si è visto arrivare il branco. Sono sette magrebini e si muovono insieme. Circondano Samuele. Gli chiedono i soldi. Lui risponde di non avere nulla. Ma alla banda di malviventi non piace quella risposta.
La rapina
Uno dei sette si distacca dal gruppo e si avvicina, faccia a faccia, al 17enne. Con fare minaccioso gli infila una mano in tasca ed estrae il portafogli. Dentro trova i documenti del ragazzo, il bancomat e la carta prepagata. Il magrebino prende tutto e insieme ai complici del branco fuggono sul primo autobus in partenza.
Come riporta il Giorno, la madre della vittima racconta, dopo che il figlio terrorizzato è ritornato a casa confessando la sua orrenda disavventura: “Mio figlio si è spaventato, non ha osato reagire, erano in 7 a circondarlo”. Il giorno dopo la rapina, ovvero ieri domenica 25 febbraio, il ragazzo e la madre Rossana si dirigono presso la stazione dei carabinieri di Monza a sporgere denuncia.
Rapinatore riconosciuto su Instagram
La mamma della giovane vittima rapinata dal branco racconta ancora che la querela è partita dopo che il figlio Samuele aveva riconosciuto su Instagram uno del gruppo, ossia colui che fisicamente gli ha rubato il portafogli.
La donna dice, come riporta il giornale: “C’è una pista. Abbiamo sporto denuncia. Ci siamo esposti ma non si poteva far finta di nulla o le cose non cambieranno mai. Abbiamo deciso di perseguire penalmente l’unico ragazzo riconosciuto, quello che fisicamente gli ha portato via il portafoglio. È stato riconosciuto da mio figlio tramite tam tam di amici su Instagram”.
Poi la madre di Samuele conclude dicendo: “Peccato sia minorenne, 15 anni, ma intanto si becca la denuncia penale. Mio figlio rischia, perché si sta esponendo. Di più non abbiamo potuto fare, spero solo che non capiti più”.
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Il post sui social
In piazza dell’Arengario, sempre nella città lombarda un altro caso simile a quello capitato sabato sera al giovane 17enne si era registrato. Ad agire in gruppo sempre 6 o 7 ragazzini che, presi di mira quattro 15enni, l’avevano circondati e derubati.
Sempre lo stesso modus operandi: minacce, intimidazione e mani che affondano nei pantaloni delle vittime per sottrarre quel che di valore c’è. La maggior parte delle volte poco o nulla. Per questo episodio la denuncia non era stata presentata dalle vittime per paura di ripercussioni.
Sul gruppo Facebook intitolato: “Sei di Monza se…” un altro episodio è stato raccontato sempre dalla madre del 17enne derubato, Rossana Sala, scrivendo: “Sappiamo che è accaduta la stessa cosa al fratello di un suo amico, sempre in 7 e stessa modalità ed è stato picchiato. State attenti”. Nel frattempo ora sul caso del ragazzo rapinato dal branco indagano i carabinieri della Compagnia di Monza capitanati dal maggiore Emanuele D’Onofri.