Decessi in una Rsa di Mediglia: la Procura di Lodi chiede l’archiviazione

La Procura di Lodi ha deciso di archiviare l’inchiesta sui 77 decessi registrati nel giro di pochi mesi nel 2020, nel bel mezzo della prima ondata pandemica, nella Rsa Borromea di Mediglia, hinterland sud di Milano.

L’inchiesta era partita in seguito a un esposto presentato da 33 parenti delle vittime che si erano riunite in un comitato.
Ne erano seguiti gli accertamenti disposti dal procuratore Domenico Chiaro che avevano interessato anche altre Rsa della zona per valutare in che modo era stata affrontata l’emergenza sanitaria.

La conclusione è stata che nonostante alcune carenze legate all’uso dei dispositivi di protezione, non ci sono prove sufficienti per un procedimento giudiziario. Non sono stati ravvisati comportamenti gravi o negligenze da parte degli operatori tali da giustificare le accuse di omicidio colposo ed epidemia colposa.
A questo punto è probabile che il caso arrivi comunque al giudice per le indagini preliminari che dovrà pronunciarsi in merito.

Una decisione contestata dai parenti delle vittime che denunciano il fatto che solo 8 tra loro sono stati ascoltati a fronte di altre testimonianze e prove che dimostrerebbero, a loro dire, la responsabilità della struttura.

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