Ritorno a scuola con test salivare?

In occasione della riapertura in presenza per una buona percentuale di studenti delle scuole superiori si rafforza l’ipotesi di introdurre i test salivari per monitorare l’insorgenza di focolai nelle scuole.

Manca l’approvazione ufficiale del Ministero della Salute ma, questa volta, non dovrebbero esserci ripensamenti dell’ultimo minuto.
Ha infatti spiegato il governatore Fontana: “Finalmente ieri il ministro Speranza ha confermato che tutti i tipi di test già autorizzati in Paesi che fanno parte del G7 possono essere utilizzati anche in Italia”.

“Pertanto – ha aggiunto – considerando che questo test ha già ottenuto l’autorizzazione in gran parte di questi tra cui la Francia, Usa e Giappone, la nostra regione sarà la prima ad utilizzarlo in Italia”.
Questa richiesta, nello specifico, ha accomunato la Lombardia ad altre Regioni e riflette la preoccupazione di far tornare gli studenti a scuola visto il permanere dei problemi legati alla capienza delle aule e ai trasporti.

Dopo alcune esperienze virtuose sperimentate sul territorio lombardo – ha precisato Emanuele Monti, presidente della commissione Sanità e politiche sociali alla Regione – , in collaborazione con l’Università di Milano, abbiamo proceduto a chiedere l’autorizzazione per utilizzarlo su tutto il territorio regionale. Sarà uno strumento da utilizzare in ambito scolastico in quanto compatibile con l’autosomministrazione e molto meno invasivo di quello nasofaringeo”.

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