La Milano romana: le legioni conquistano la Gallia Cisalpina

Nel 222 a.c. le legioni romane occuparono Milano dopo aver sconfitto i Celti (che i Romani chiamavano Galli) che controllavano allora la città. La dominazione dei latini si estendeva così per la prima volta oltre il Po. Quello che era ancora solo un piccolo agglomerato di case, Mediolanum, sarebbe diventata una delle più belle, ricche e strategicamente importanti città dell’enorme mondo romano, fino a diventare anche capitale dal 286 al 402 d.c.

Quando il Senato di Roma decise di portare le proprie insegne oltre gli Appennini e superare il grande fiume per annettere definitivamente il nord dell’Italia, i possedimenti romani si estendevano solo sul centro e il sud della penisola, dopo secoli di guerre durissime per sottomettere gli altri popoli italici, con l’incombente l’ascesa cartaginese che, dalle coste del nord Africa, minacciava il futuro di Roma.
Inoltre in quei tempi i commerci internazionali, le risorse, le terre più allettanti, si trovavano verso oriente e verso sud, non nel nord meno civilizzato e meno ricco, dove invece pullulavano tribù e popolazioni agguerrite.
Nel nord Italia in particolare dominavano i Celti che avevano invaso la regione sottomettendo le popolazioni precedenti degli Insubri dei Liguri, che ne erano stati i primi abitatori e che avevano fondato il primo nucleo della futura Milano. I Romani temevano i Celti perché circa due secoli prima questi erano riusciti a sconfiggerli ripetutamente, fino a saccheggiare Roma stessa. Si limitavano quindi a rintuzzare le loro incursioni nel ricco territorio della Repubblica, senza attaccare gli insediamenti della pianura padana.

Ma nel 225 a.c. un raggruppamento di popoli celtici comprendente i Boi, gli Insubri, i Liguri e i Taurini, iniziò una nuova offensiva verso sud, ignorando Rimini che era la più settentrionale delle colonie romane e puntando al cuore della Repubblica. La spedizione, che aveva l’intento di raccogliere bottino e non quello di conquistare terre, sorprese e sconfisse alcuni distaccamenti di legionari presso Montepulciano. Poi, carichi di quanto avevano razziato, i Celti e i loro alleati si incamminarono per ritornare nelle loro basi al nord.
A quel punto i Romani decisero di risolvere il “problema” una volta per tutte. Il console Publio Attilio Regolo inseguì li e inflisse loro una devastante sconfitta a Talamone, tanto da poter proseguire fino al Po senza incontrare alcuna resistenza. I Romani occuparono larghe zone della valle padana, pur senza superare il grande fiume. Nel frattempo un altro esercito, guidato dal generale Lucio Emilio Papo, entrò in Liguria e poi nell’attuale Emilia, devastando e razziando le terre dei Boi.

L’anno successivo i Romani mossero di nuovo guerra, con l’obiettivo di annettere tutto il nord Italia. Passarono il Po e sconfissero l’armata degli Insubri nella zona tra i fiumi Chiese ed Oglio. Questi chiesero quindi la pace, che i Romani accettarono di concedere ma senza condizioni. Allora gli Insubri decisero di continuare a combattere ed ottennero il supporto di 30.000 guerrieri Gesati del re Virdomaro. Dopo varie manovre lungo la valle del Po, i due eserciti si scontrarono a Casteggio (Clastidium), dove i Romani riportarono una vittoria decisiva.
Nel corso di queste guerre, la fanteria pesante costituita dai legionari ebbe la meglio in virtù di una organizzazione militare e di una disciplina che i guerrieri celti, seppure numerosi e valorosi, non conoscevano affatto. Stava prendendo pienamente forma quello che sarebbe diventato la più efficiente macchina militare di tutta la Storia: l’Esercito Romano. E grazie a questa vittoria la via per Milano era spianata.

Fu proprio a Milano che ciò che restava delle forze dei Celti oppose l’ultima resistenza. Ma dopo un breve assedio i Galli e i loro alleati furono costretti alla resa e alla sottomissione. Una volta presa la città, i Romani si dedicarono subito ad ampliarla e a migliorarne l’organizzazione urbana. Era il 222 a.c.: solamente 4 anni dopo, con l’arrivo di Annibale in Italia durante la seconda guerra punica, la città tornò per un breve periodo nella mani dei Celti, alleati del condottiero cartaginese contro Roma. Ma all’inizio del II secolo a.c. Mediolanum era di nuovo una città romana e lo sarebbe rimasta per altri 7 secoli.

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