Totò Schillaci è morto a 59 anni: quel passato all’Inter e la “nuova vita” a Milano tra cinema e tv

Totò Schillaci è morto a 59 anni dopo aver lottato strenuamente contro una grave malattia: il bomber vanta anche un passato all’Inter.

Totò Schillaci rappresenta quel tipo di bomber che, oggi, si rimpiange. Sia in campo che fuori presente, con una forza e una continuità atletica che possono sembrare prassi a livello contemporaneo, ma nel ’90 rappresentavano una rarità. Resta, invece, una gemma quel suo modo di coprire il reparto offensivo.

Totò Schillaci morto
Totò Schillaci è morto a 59 anni (ANSA-MilanoCityRumors.it)

Educato nei piedi, letale nel corpo a corpo. Non troppo fisico, ma oltremodo grintoso. La stessa grinta l’ha messa quando nei mesi scorsi ha scoperto di essere malato di tumore. Ci ha provato con tutte le forze ad avere la meglio. Da settembre le condizioni erano peggiorate, al punto da rendere necessari nuovi ricoveri.

Addio a Totò Schillaci

L’ex attaccante è stato per diverso tempo in degenza all’Ospedale Civico di Palermo. Il tumore al colon, poi, non ha lasciato scampo. Prima del grigiore e dell’amarezza, però, Salvatore Schillaci ha avuto una vita piena e ricca di soddisfazione. Attaccante vero, di quelli che non rinunciano mai a segnare, dal senso del gol innato.

Morto Totò Schillaci
Addio a Totò Schillaci (ANSA-MilanoCityRumors.it)

Icona di Italia ’90. Basti pensare che alle Notti Magiche, riprese spesso anche dalla Nazionale odierna nel corso dell’avventura di Wembley targata Mancini-Vialli, è spesso associato il suo volto. Esploso con il Messina, ma anche protagonista a Torino con la Juventus e a Milano con la maglia dell’Inter.

L’esperienza all’Inter

All’ombra del Duomo approda dal ’92 al ’94. Anni in cui cerca riscatto sportivo e personale: “La società Juventus non mi perdonò la decisione di separarmi da mia moglie. Non dovevo farlo, così, senza tanti riguardi, mi vendettero”. Altri tempi, diversi costumi e moralità portarono Schillaci in terra meneghina dove disse: “Riparto da zero a 27 anni, cerco una rivincita”.

Inter Totò Schillaci
L’ex attaccante protagonista anche con Inter e Juventus (ANSA-MilanoCityRumors.it)

Seguirono due anni con 11 gol e 30 partite. I problemi fisici, un ginocchio che non gli dava pace, non gli permisero di rendere al meglio ma i rapporti con la società e il Presidente di allora, Ernesto Pellegrini, furono ottimi. Quindi 30 anni fa prese l’aereo da Milano Malpensa e andò a giocare in Giappone: precisamente nello Jubilo Iwata, dove rimase tre anni e realizzò 58 gol prima di appendere gli scarpini al chiodo.

Il rapporto con Milano

In Oriente c’era già sfarzo e ricchezza: i nipponici gli fornirono macchina privata e interprete fisso. Dopo aver appeso gli scarpini al chiodo torna in Italia e ritrova il Duomo in alcune esperienze televisive. Quelle più recenti in qualità di cronista e inviato a Quelli Che Il Calcio. In coppia con Mia Ceran era riuscito ad accattivarsi anche le simpatie di un pubblico più giovane.

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Si concesse anche qualche cameo al cinema, il più illustre con i fratelli Vanzina nel corso di Natale a Cortina. Senza contare l’omaggio – solo a livello di menzione – da parte di Aldo, Giovanni e Giacomo in “Tre uomini e una gamba”. Totò Schillaci ha fatto la storia del calcio e, un’esultanza alla volta, ridisegnato il Paese. Lo attendono nuove Notti Magiche, da un’altra prospettiva, mentre chi lo ha amato gli dedica una lacrima pensando a sorrisi senza tempo che ha regalato. In campo e fuori.

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