San Siro. Lo stadio resta al suo posto, niente abbattimento ma ristrutturazione, i dettagli delle aziende interessate.
Due anni e mezzo, quasi tre. San Siro si rifà il look: così è deciso dopo che la Sovrintendenza alla Cultura ha messo il veto sul possibile abbattimento. Non si tocca niente, ma si modifica per aprire le porte al futuro. Su questo sta lavorando il Sindaco Sala. Il primo cittadino di Milano sta cercando di dividere i costi delle operazioni di messa a punto.
Non è una cosa facile, tante le incognite sulla gestione e i tempi di lavoro. WeBuild – una delle società interessate – tuttavia chiarisce che si lavorerà mentre Inter e Milan giocheranno. Ora resta da dipanare la questione accordi: se i club non vogliono partecipare alle gare d’appalto e suddividere il lavoro con il Comune, si cercheranno altri partner e le due compagini di Milano andranno a giocare altrove.
San Siro, cosa succede: le basi per il futuro
Oppure i cugini del calcio entreranno dalla porta di servizio per cercare di far parte della torta più ghiotta degli ultimi tempi. Come ha precisato Sala, non può impedire che le due squadre scelgano altre soluzioni, ma San Siro resta la priorità. Anche per una questione di mercato: le tempistiche dei concerti lo confermano, serve una risistemata ma lo stadio funziona e rende.
Merito di chi ha insistito su questo versante che nei mesi scorsi sembrava essere tramontato. Ora invece si comincia a lavorare. Tutti insieme e secondo le logiche anti inquinamento acustico. Questo e molto altro nel piano regolatore. San Siro avrà nuova vita per far sì che possa vivere oltre il calcio, ma con il valore aggiunto del pallone.
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Qualora Inter e Milan dovessero rifiutare la collaborazione e andranno a giocare altrove, la Scala del Calcio potrebbe diventare campo neutro per diverse manifestazioni. Tutto ancora da determinare, l’importante che ci siano le basi per costruire anziché distruggere.