Non c’è solo il VAR a far discutere società e tifosi: quello che è successo durante l’ultima di campionato ha lasciato uno strascico pesante
L’ultima rivoluzione nel mondo del calcio? Nessun dubbio l’avvento del VAR ha cambiato tutto o almeno molto. Quelli che ne beneficiano approvano, quelli che sono penalizzati demonizzano. E quelli che non lo usano? Subiscono e si arrabbiano, con risultati paradossali come quelli di una squalifica per otto mesi che sta facendo molto discutere.
Succede nel mondo dei Dilettanti, quelli che non hanno il calcio come lavoro principale ma ci mettono la stessa passione. Come in Toscana, nel campionato di Promozione che in fondo è già di un buon livello.
L’ultimo turno del Girone C prevedeva un testacoda sulla carta scontato. Da una parte il Sansovino secondo in classifica, dall’altra invece i senesi del Pienza paese famoso soprattutto per il suo pecorino. Loro invece stanno lottando per la salvezza, al terz’ultimo posto.
Dopo un primo tempo equilibrato ma senza grandi emozioni, nella ripresa i fuochi d’artificio. A sbloccare la gara sono stati gli ospiti con la rete di Veliz Coccolo, un bel colpo di testa nell’angolo opposto. Ma paradossalmente è stata la sveglia per i padroni di casa.
Qui, il primo episodio contestato dagli ospiti: per un contatto in area, l’arbitro Asaro ha fischiato un rigore parso a molti dubbio, trasformato da Miccio. Poco dopo, anche il sorpasso: ancora Miccio per Nikolla che ha insaccato sotto la traversa.
Otto mesi per un gol: dopo la sconfitta arriva anche la mazzata inattesa
In effetti è finita così, 2-1 per i padroni di casa. Ma in realtà c’è stato un supplemento dal giudice sportivo per quello che è successo negli attimi finali della partita. Angolo per il Pienza al 4′ di recupero assegnato dall’arbitro, con altri 30 secondi in più per una sostituzione.
I senesi hanno battuto, respinta della difesa e mentre stava tirando Palmisani dal limite, il fischio finale. Le immagini dimostrano che la palla ha lasciato il piede in contemporanea con la fine del match e in effetti il portiere di casa non si è mosso per provare a bloccare. Ma la palla è entrata e così tutto il Pienza è andato a protestare.
Non è volato nessun pugno, come invece è successo domenica scorsa nella Promozione siciliana (azione che si è meritata 5 anni di squalifica). Solo proteste che però sono state subito smorzate da un cartellino rosso mostrato in mezzo ai giocatori ospiti. Impossibile capire chi fosse il punito, ma l’arbitro lo ha segnato sul referto.
Il Pienza ha subito recriminato via social con un post: “Regalato un rigore inesistente al Sansovino sullo 0-1 e a fine partita il direttore di gara ha deciso di fischiare la fine della partita proprio su un nostro tiro che è finito in rete che avrebbe portato il risultato sul 2-2. VERGOGNA”. In realtà, la mazzata doveva ancora arrivare.
Perché Esposito, questo il nome dell’espulso, è stato squalificato per otto mesi, esclusivamente in base al referto dell’arbitro: “Al triplice fischio di fine gara si precipitava verso il D.G. calpestandolo e, tenendolo per un braccio in maniera lieve, protestava nei suoi confronti”, si legge. Le immagini non lo fanno vedere. Ma qui il VAR non esiste.