Monza a caccia dell’allenatore, Galliani saluta Palladino (direzione Firenze) e cerca il sostituto: Marco Baroni in pole.
Monza, corsa a tre per una delle panchine più calde d’Italia. A infuocare questa sessione estiva di mercato sono gli allenatori. Il valzer delle panchine ha coinvolto anche Palladino. L’ormai ex allenatore dei monzesi ha lasciato il Brianteo per andare alla Fiorentina: scelta ponderata già da qualche settimana, infatti Galliani è arrivato preparato all’addio.
L’ex Juventus firma un biennale a 1,5 milioni a stagione con l’opzione per il terzo. Il Presidente del Monza saluta e ringrazia: una volta sbrigate le ultime formalità con il suo ex tecnico, Galliani prende il treno e approda proprio a Firenze, ma non per accompagnare l’allenatore alla nuova destinazione bensì per cercarne un altro.
Monza, via Palladino: occhi su Baroni
L’ex AD del Milan ha intrapreso i contatti con Marco Baroni per mettere a punto un accordo condiviso. Le basi per la trattativa esistono, ma Galliani vuole certezze: per questo non molla la pista che porta ad Andrea Pirlo e Alessandro Nesta. Due possibili alternative che piacciono proprio perchè si conoscono dai tempi del Milan. Inoltre Baroni piace a Udinese e Lazio, dunque, non è detto che la compravendita possa chiudersi in tempi serrati.
Il mercato degli allenatori entra nel vivo e Galliani prepara le contromosse ideali. Le prossime settimane saranno determinanti in tal senso. Non resta altro da fare che aspettare ulteriori segnali dal mercato: l’obiettivo di Galliani è arrivare a fine mese con il nome nuovo per improntare una campagna acquisti determinata.
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Nuovo corso tra possibilità e ambizione
Non sarà facile sostituire uno come Raffaele Palladino che ha dato fisionomia e mordente a una squadra prima neo promossa e poi sorpresa del campionato. Il nuovo Monza dovrà alzare ulteriormente l’asticella: chiamato a rispettare un’ambizione che Galliani non ha mai nascosto, sin da quando al suo fianco c’era Berlusconi. Vincere resta l’imperativo per una salvezza serena, ma anche per mettere le basi che possano portare a sognare l’Europa.