Il Milan dopo la prestazione contro il Sassuolo pensa ai piani per la prossima stagione: l’ultima parola su Pioli spetta a Ibrahimovic.
Ibrahimovic, Furlani e Moncada. Questa la triade da cui Cardinale intende ripartire. La situazione non è semplice, ma neanche insormontabile. I rossoneri pareggiano contro il Sassuolo e tra pochi giorni c’è la sfida di ritorno di Europa League contro la Roma: i giallorossi partono dal vantaggio di una rete a zero, ma non sono i conti il problema, rimane da capire cosa fare in termini di ambizione e questo è un aspetto leggermente più complicato.
Cardinale ha detto che non intende più stare a guardare: vuole un’altra annata da Scudetto come quando è arrivato a Milano. I risultati però non vengono da soli: serve programmazione, volontà e soprattutto idee. Chi può darle se non Ibrahimovic che ha vissuto più Milan di tutti. Non solo dirigente, dunque, ma raccordo tra presente e futuro.
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Visto che il passato in rossonero Ibrahimovic lo conosce già. Berlusconi resta Berlusconi, ma Cardinale vuole – per quanto possibile – ripercorrere le sue orme. Quindi, mercato all’altezza, allenatore top e formazione da battere. Tutto questo si può ottenere se c’è qualcuno a serrare i ranghi. Quel qualcuno dovrà essere proprio Zlatan: lo svedese, a partire dalla fine dell’anno, dovrà mettere i voti e stilare una lista dei promossi e bocciati.
In base a questa il Milan si muoverà: un meeting a Londra ha messo le cose in chiaro. Ibrahimovic parlerà per conto di Cardinale quando lui non ci sarà. Significa che il futuro di Pioli e di tanti altri top player – Leao e Maignan in primis – lo deciderà lui. Moncada e Furlani eseguiranno dopo un confronto costante, ma Cardinale si fida solo di Ibra. I risultati del Milan passeranno dal suo fiuto.