Il mondo del calcio è sconvolto dalle parole di un Big della Serie A che sta meditando il ritiro immediato: il suo fisico non lo sorregge più
“Con il talento si vincono le partite, ma è con il lavoro di squadra e l’intelligenza che si vincono i campionati”, diceva Michael Jordan e l’ha dimostrato in campo. Ma il talento e le capacità non bastano quando in mezzo si mette la sfortuna. E così un big della Serie A sta per dare l’addio al calcio ancora giovane.
Un problema sempre più comune negli ultimi vent’anni. Perché gli impegni in campo stanno diventando sempre maggiori e questo significa sottoporre il fisico a stress continui. Non tutti riescono a reggere, soprattutto quando accumulano un infortunio dopo l’altro.
Così assistiamo a casi limite, da una parte e dall’altra. Gigi Buffon è arrivato serenamente a 45 anni prima di appendere i guanti al chiodo anche se dal punto di vista fisico reggeva ancora benissimo. Sono molti però anche quelli che hanno detto basta verso i 30 anni.
Il caso emblematico è quello di Marco Van Basten che con il Milan aveva vinto tutto e con l’Olanda molto, compreso un Europeo. A 29 anni però è stato costretto a smettere perché la cartilagine della caviglia ormai era consumata a rischiava di non camminare più.
La generazione successiva è stata quella dei grandi talenti inglesi. Molti hanno brillato, ma c’è anche chi si è spento in fretta, per colpa di un grave infortunio e dei suoi fantasmi. Perché Paul Gascoigne quando era stato messo nel mirino della Lazio, nel 1991, era certamente il miglior centrocampista britannico. Il ginocchio frantumato nella finale di FA Cup contro il Nottingham Forest ha cambiato tutto e l’ha fatto ripiombare nei suoi problemi.
Ritiro imminente per un Big di Serie A: che dolore per lui e per i suoi tifosi
Non tutti vivono drammi personali, ma certamente sta diventando un problema comune nel mondo del calcio. Nonostante i progressi della medicina e le cure sempre più innovative anche in ortopedia, c’è chi arriva al punto di essere costretto a smettere.
Sta succedendo anche a Javier Pastore che solo nel prossimo giugno compirà 35 anni. Ma il trequartista argentino, che ha illuminato la scena internazionale del calcio negli ultimi 15 anni è ad un passo dalla decisione più importante.
Nel Palermo ha mostrato tutta la sua classe, prima di essere ceduto per un affare multimilionario al PSG. E con quella maglia ha vinto 5 scudetti, altrettante Coppe nazionali e Supercoppe. Ma la maledizione della Champions League si è abbattuta anche su di lui.
Poi la Roma, per tre stagioni condite da troppi problemi fisici, gli stessi che lo hanno accompagnato nei due anni all’Elche, in Spagna. Dal gennaio dello scorso anno è emigrato al Qatar SC, anche lui a caccia di un ingaggio facile in un campionato più morbido.
Oggi però il fantasista argentino è tornato libero e medita l’addio al calcio. Lo ha preannunciato a Prime Video Sport France, spiegando che dovrà sottoporsi ancora ad un’operazione all’anca.
Ma lo fa per vivere meglio, non per tornare in campo: “Sento dolore tutti i giorni, non solo quando gioco, anche nella vita normale. Quest’estate dovrò vedere come mi sento, se posso continuare a giocare o no. E prenderò una decisione”. Per gli amanti del calcio, una cattiva notizia.