Calciopoli bis, corruzione e malaffare nel calcio europeo: l’inchiesta pronta a rompere il sistema

Calciopoli non è finita. Arbitri corrotti, partite truccate ed esiti oltre ogni immaginazione: il nuovo caso che potrebbe cambiare il sistema.

18 anni e ancora la lezione non è chiara. Questa dovrebbe essere l’età della maturità, ma nel calcio le date contano relativamente. A quasi due decadi dallo scoppio in Italia di Calciopoli, lo scandalo che mise in primo piano malaffare e corruzione all’interno della Serie A e non solo, si torna a parlare di casi, dubbi e ricatti.

Calciopoli bis arbitro
Calciopoli bis è già realtà (Screenshot Google-MilanoCityRumors.it)

A farlo stavolta non è solo lo Stivale: tutto parte dall’Ucraina dove Francesco Baranca ha analizzato le partite e la composizione relativa alle scommesse. Tutto torna per il consulente dello Sport Integrity Team che vigila sugli equilibri del malaffare all’interno del mondo del calcio. Alle società è tornata la voglia di rischiare.

Calcioscommesse, il ritorno del malaffare

Stavolta però si tratta di un rischio calcolato, secondo il suo report. Il calcio europeo, dopo la pandemia, è entrato in crisi. Un paziente malato, che arranca e non si riprende più. Dare un po’ di ossigeno, dopo la beffa della Superlega, non è semplice. Allora per incamerare un po’ di soldi non resta che ricorrere alle vie traverse e illegali.

Arbitro Calciopoli bis
Nuova inchiesta sul calcioscommesse (Screenshot Google-MilanoCityRumors.it)

Il sistema non ne giova, ma ne guadagnano – in parte – i rappresentanti delle squadre di calcio. Non si scommette più sui campionati o sui tornei, dove la guardia è più alta, le autorità non possono tenere d’occhio tutto. Allora si rifanno – quando è possibile – sulle amichevoli o sulle partite minori.

18 anni dopo Calciopoli

Baranca racconta propriamente di partite organizzate con il solo intento di spillare soldi. Match bancomat con la pretesa (calcolata) di non essere scoperti: bottino che poi verrebbe diviso fra le società e i componenti. Compresi gli arbitri che – è il caso di dirlo – starebbero al gioco. A differenza di Calciopoli, stavolta non ci sono minacce.

Tutti sanno tutto e scommettono: in maniera compulsiva, perchè vanno a botta sicura. Coinvolti anche dirigenti e direttori di gara. Gli incontri non hanno più valore, ma possiedono un prezzo: tariffa che vale a seconda se quel rigore, o quella punizione, viene fischiato o no.

Le amichevoli “terra promessa” delle scommesse

Allora il Calciopoli bis è un processo lento, ma efficace che prende di mira le partite di preparazione atletica con un chiaro sistema di numeri, incroci e dati. Tutto a disposizione degli interessati: Europa dell’Est, ma anche India, Indonesia e Vietnam. Maggiori casi in Turchia, Polonia e Repubblica Ceca. Soprattutto quando a essere coinvolte sono squadre blasonate. Il live bettting consente di scommettere su qualunque cosa: “Basta vedere gli esiti delle partite: questo o quel rigore potrebbero essere inventati”.

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Mai – ha precisato Baranca – pensare di dubitare della classe arbitrale, ma qualche domanda – al termine di alcuni match – è lecita. Questo vuol dire che, se non tornano le risposte, ad essere tornati sono i problemi. Con la differenza che, in tal caso, è più difficile risalire al raggiro. Le amichevoli – in ambito di Diritto e competenza – sono ancora “terra di nessuno”. Questo basta per alimentare una piaga sociale che sembrava essere sepolta. Il malaffare, tuttavia, non conosce sosta. Anzi è proprio durante le soste (di campionato) che a quanto pare trae vantaggi.

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