Alex Zanardi si trova al momento ancora in stato di ricovero presso l’ospedale San Raffaele di Milano in seguito al drammatico incidente in handbike avvenuto nel pomeriggio del 19 Giugno. L’atleta è già stato sottoposto ad un intervento chirurgico molto delicato alla testa a causa del grave trauma cranico riportato, ma Alex sta ancora lottando nel reparto di terapia intensiva neurochirurgica in cui è poi stato trasferito e nel quale si trova attualmente.
L’atleta, famoso per la sua forza interiore, per essere sempre stato uno spirito combattivo che non conosce limiti e anche per essere un uomo in grado di superare gli ostacoli che la vita gli ha sottoposto con grande positività e coraggio, ha già ricevuto il sostegno e l’affetto di tutta Italia, di colleghi, amici, personaggi del mondo dello spettacolo e dello sport che hanno avuto la fortuna di conoscerlo e di avere a che fare con lui.
Oggi a Roma è stato il turno di tutti gli atleti paralimpici italiani che insieme hanno scelto di omaggiare Zanardi cantando una speciale versione del suo brano preferito: “Don’t stop me now” dei Queen. Un gesto di grande affetto dedicato a colui che più di ogni altro ha rappresentato la forza dell’atleta paralimpico.
L’iniziativa è stata ideata e realizzata dal Comitato Paralimpico Italiano, con licenza esclusiva della Universal International Music BV e Universal Music Italia Srl. Tra i partecipanti della nazionale che si sono prestati ad omaggiare Zanardi con questo gesto anche Bebe Vio con una rappresentanza della nazionale paralimpica italiana di scherma; Antonino Bossolo e Luca Mazzone e parte della nazionale italiana di volley femminile sorde.
Luca Pancalli, in veste di presidente del Cip ha deciso di concludere il video rievocando la regola dei 5 secondi di Zanardi che l’atleta aveva molto a cuore e che riassume l’indole coraggiosa che lo ha caratterizzato da sempre: “Se tieni duro e se provi ad andare avanti per altri 5 secondi, a volte accadono delle cose che ricostruiscono il tuo coraggio. Preferisci che la sofferenza diventi dolore. A quel punto invece di rallentare, acceleri ancora.”