Atalanta sul tetto d’Europa grazie alla vittoria contro il Bayer Leverkusen: il merito è (anche) di Percassi. Quanto pesa la sua gestione.
L’Atalanta di Percassi vince l’Europa League. La Dea è dimostrazione e affermazione di valori, forza e sportività. Lo dicono i numeri, con una società in costante ascesa nell’arco degli ultimi 10 anni. Un progetto che ha messo sul piatto tante possibilità, ma alla base c’era sempre e comunque una programmazione.
Lo stesso identico mantra che Percassi applica alla politica economica: il suo patrimonio stimato si attesta intorno agli 1,6 miliardi di dollari. Numero 36 delle persone più ricche d’Italia secondo Forbes. Un fatturato sempre crescente che non ha mai escluso la parola rischio dalla lista delle suggestioni non solo sul piano industriale.
Atalanta, Percassi vince su tutti i fronti
Mantra della famiglia Percossi è sempre stato costruire, quindi si parte dal generale e poi si arriva al particolare: una costante espansione aziendale che ha riguardato anche lo sport. Le aziende a firma Percassi, attualmente, sono a capo della holding Odissea Srl in cui dentro c’è la cinquina di brand più redditizi dell’ultimo periodo sul piano economico in Italia e non solo.
Basti pensare a realtà come KIKO, Madina, Womo e Bullfrog. Senza dimenticare le calzature Verzeglio. Tutte realtà dove Percassi ha messo il tocco necessario per evolvere. La stessa cosa ha fatto con la Dea: nel tempo ha implementato mattoncini, sia nel mercato azionario che nella compravendita dei calciatori, sempre con la stessa consapevolezza.
Un impero tra difficoltà e sudore
Un passo alla volta, senza scossoni. Questo ha richiesto tempo, lavoro e tenacia. Anche quando sembrava che l’Atalanta non vincesse, in realtà stava costruendo qualcosa di importante. La notte di Dublino arriva dopo tante salite e altrettante fermate attraversate con lo stesso sudore negli occhi.
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La finanza, talvolta, si intreccia con la storia e con lo sport. Vien fuori un quadro bellissimo. A patto che ci siano le armonie giuste per dipingere nella cornice più adatta: la Dea ha rappresentato questo. La cornice ideale per un disegno finito nel migliore dei modi. Il tratto decisivo l’ha messo ieri Gasperini, ma la tela era pronta da molto tempo. Ora sembra volare, ma Percassi sapeva quello che stava facendo anche quando il cronometro delle emozioni non andava così veloce.