Allegri esonerato dalla Juventus. Il tecnico è stato sollevato dall’incarico dopo la vittoria della Coppa Italia: la motivazione ufficiale.
Massimiliano Allegri non è più l’allenatore della Juventus. Decisione che probabilmente era nell’aria da tempo, ma i dirigenti bianconeri volevano aspettare la fine della stagione. La Vecchia Signora difficilmente esonera un tecnico a campionato in corso. Specialmente dopo la finale di Coppa Italia vinta contro l’Atalanta.
I motivi però stavolta non sono di natura tecnica: Allegri paga – come si legge in una nota della società – una condotta non in linea con i valori della Juventus. Questo scrive la dirigenza bianconera nell’augurare comunque buon lavoro al tecnico per i suoi progetti futuri. Il motivo dell’addio anticipato è dovuto alla sfuriata dell’allenatore dopo la finale di Coppa Italia.
Prima scaccia Giuntoli – Direttore Sportivo bianconero – in malo modo, poi le minacce (subito dopo i festeggiamenti per il trionfo) al Direttore Responsabile di TuttoSport. Vaciago denuncia la minaccia appena avvenuta: “Devi scrivere la verità, non quello che ti dice la società. Ti strappo le orecchie”.
Questo sembrerebbe essere stato il dialogo. Un’indiscrezione che fa il giro dei quotidiani. Fin quando il tecnico non fa ammenda, una nota congiunta all’ANSA – da parte di Allegri e Vaciago – sembra mettere a tacere la questione, ma in realtà comincia un’altra partita. Quella che porta all’addio dell’allenatore bianconero.
L’esonero arriva dopo una convocazione in sede nel tardo pomeriggio. C’è anche Giuntoli e il resto del gruppo dirigenziale. Allegri ha terminato la sua avventura in bianconero: dopo due ritorni è tempo di separarsi. “chiudo in grande stile”, avrebbe detto l’ex Milan. E a proposito di Milan: il tecnico toscano potrebbe fare un altro ritorno.
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Stavolta a Milano – sponda rossonera – Pioli sembra destinato a lasciare Milanello. Allegri – secondo TeleLombardia – avrebbe dato la disponibilità a Ibrahimovic (attuale dirigente rossonero e ‘consulente’ di Cardinale) per tornare al Duomo. L’estate dirà se si tratta di una semplice suggestione o c’è una concreta possibilità di vederlo ancora allenare la sua ex squadra.