Acerbi lascia il ritiro della Nazionale Italiana. Il dialogo serrato con insulti razzisti è arrivato fino a Spalletti che convoca Mancini.
Acerbi lascia il ritiro della Nazionale. Inter-Napoli ancora non è finita. Lo sdegno dei tifosi e non solo per le parole del difensore all’indirizzo del collega Juan Jesus hanno alterato anche i massimi rappresentanti della Nazionale Italiana. In primis il CT Luciano Spalletti che, esattamente come Roberto Mancini, usa il codice etico.
Un regolamento interno che determina le convocazioni. In Azzurro va chi merita e il merito si conquista anche attraverso la condotta. A giugno ci sono gli Europei e l’ex allenatore dell’Inter comincia a provare gli schemi per l’avventura di quest’estate. La Germania non aspetta e Spalletti ha tante cose da valutare: la prima – quella più importante – riguarda l’atteggiamento.
Acerbi ha avuto quello sbagliato. L’unico modo per farglielo capire, al momento, è privarlo di una vetrina importante come quella statunitense. Fuori dal primo giro importante azzurro che determina – per certi versi – anche la carriera di un calciatore. Era successo lo stesso, in panchina c’era Roberto Mancini, con Nicolò Zaniolo: il codice etico è stato applicato anche nei confronti dell’ex Inter.
I motivi erano diversi, l’insofferenza agli allenamenti con il club (all’epoca dei fatti era la Roma) e qualche situazione chiacchierata che non faceva bene all’immagine dell’Italia calcistica. Niente Nazionale. Prima ancora – sempre con l’ex CT Mancini – a farne le spese fu Mario Balotelli.
Nessun caso di razzismo, dato che l’ex Brescia fu uno dei primi a denunciare questa piaga, ma di insubordinazione sì. L’attaccante non rispettava le regole della squadra, anche in Nazionale si faceva trovare spesso in atteggiamenti sopra le righe. Troppi, secondo il Commissario Tecnico, addio Italia anche per lui.
Restando in tema di Mancini, ne arriva un altro. Stavolta è Gianluca, difensore della Roma, che prende il posto di Acerbi (ex Lazio) in questo Derby del destino. I frutti della scelta (obbligatoriamente) fatta si vedranno fra qualche settimana. Per adesso si vedono soltanto gli effetti di una parola di troppo. Il nervosismo non può sempre essere un alibi. Talvolta è anche la causa di parecchi mali.