C’è qualcosa che sta venendo fuori anzi che si sapeva da un po’ ma era nascosto che sta creando un certo disappunto nei legali
Incredibile, ma vero. A Garlasco nessuno dorme mai, né si può mai stare tranquilli che non succeda qualcosa che lasci di stucco e che all’improvviso cambi un po’ le carte in tavola. Stavolta dalla Procura non è uscito nulla di nuovo, se non l’attesa per la fine della documentazione del perito, quello che sta emergendo è direttamente dall’interno della difesa di Andrea Sempio. Ed è qualcosa che crea disappunto e imbarazzo. Tanto anche.

Quello che sta venendo fuori non è nulla di illegale, ma di opportunità e di costanza nelle varie documentazioni che verranno prodotte da qui a fino a quando non ci saranno eventuali situazioni da cui ci si debba difendere ancora e soprattutto controbattere. Ed è qui che potrebbe nascere un problema. Già perché se all’interno della difesa di Andrea Sempio c’è qualcuno che ha collaborato con Stasi e ha messo in dubbio la posizione di Sempio, non è proprio una cosa bella.
Una di quelle cose che dà credibilità alla persona a cui ci si è affidati. Ed è una situazione davvero grottesca, tanto che è lo stesso personaggio a raccontare e rivelare quando a breve potrebbe venir fuori. Si tratta dell’ex poliziotto della scientifica, Armando Palmegiani che da circa sessanta giorni, più o meno, è diventato consulente del pool difensivo di Andrea Sempio dopo le dimissioni dell’ex generale dei Ris, Luciano Garofano, ma ci sono tanti condizionali, vista la particolare e delicata situazione che potrebbe gettare ombre e minare la credibilità della stessa difesa di Sempio.
Ex collaboratore di Stasi ora con Sempio: che gaffe
E’ lo stesso protagonista della vicenda a raccontare e svelare l’arcano: “Non ho problemi a spiegare e a dire quello che è accaduto, visto che se questa relazione fosse contro il mio assistito, tranquillamente mi rimuovano quando vogliono. Io sto lavorando da un mese e mezzo in certo modo. Ma no, non lo metto in conto”. E’ accaduto che nel 2024 Palmegiani spedì un parere pro-veritate sull’impronta “33”, che è un po’ una delle cose più importanti e sul quale c’è parecchio dibattito, per il giallo di Garlasco. Il problema e l’imbarazzo è che il parere Palmegiani lo offrì, non richiesto, agli avvocati di Alberto Stasi.
L’esperto non si nasconde e ammette: “Non nego di averlo fatto, anche perché la famosa traccia 33, come dico sempre, non è identificabile. Non è che andavo contro una persona, legavo due dati. In quel momento io ho sentito l’avvocato Giada Bocellari numerose volte, ma anche l’avvocato Tizzoni e feci una serie di video non essendo consulente”.

Il problema è che in questi documenti consegnati c’erano e ci sono due video nei quali il consulente della difesa di Sempio diceva che “quasi certamente si accerterà che quel dna ha l’Y di Sempio. Non credo ci sia alcun dubbio”. E prima che uscisse tutto dalla Procura di Pavia in maniera ufficiale che a suo parere “Il dna sulle unghie è dna, a mio avviso, leggendo i ferogrammi, attribuibile all’Y di Sempio. Non voglio parlare di trasferimento di dna, vediamo le risultanze della procura. Ma a mio avviso quello è dna di Sempio, perché è veramente netto”. L’imbarazzo è più che legittimo.





