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Triennale: apre la mostra dedicata all’architetto Carlo Aymonino

Triennale Milano presenta la mostra dedicata all’architetto Carlo Aymonino dal titoloFedeltà al tradimento”che sarà visitabile dal 14 maggio al 22 agosto.

Aymonino è stato uno dei protagonisti dell’architettura italiana che ha operato principalmente su Roma anche se i suoi progetti lo hanno portato a lavorare in diverse città italiane. A Milano, per esempio, ci sono tracce del suo passaggio nel quartiere Gallaratese così come a Matera con le Spine Bianche.

A proposito di questa iniziativa, il presidente della Triennale Stefano Boeri ha evidenziato: “Questa mostra offre l’opportunità per rivisitare non solo il profilo professionale del progettista, ma anche l’intreccio di vite e passioni dell’uomo. Aymonino è stato in grado di proporre un originale discorso sulla città: la ha studiata, discretizzata, scomposta. Quello di Aymonino, nei suoi progetti e nei suoi testi, è un invito a spostare lo sguardo, da orizzontale a verticale, come ben esemplificato dagli edifici del complesso del Monte Amiata nel quartiere Galleratese di Milano del 1967-1972”.

Il direttore artistico della Triennale Lorenza Baroncelli ha quindi aggiunto aggiunto: “Non è una normale esposizione di architettura perché il suo talento e la sua fantasia non possono certamente essere imbrigliate in queste categorie. Con la mostra partiamo invece dalla libertà dell’uomo e dell’architetto. Una sfida, irriverente. Forse l’ultima”.

L’esposizione si articola quindi in un percorso cronologico che abbraccia il suo impegno dalla ricostruzione del Dopoguerra al lavoro sulle periferie, dall’insegnamento universitario allo IUAV di Venezia fino all’esperienza come Assessore per gli interventi al Centro storico di Roma, dall’amore giovanile per la pittura al costante esercizio del disegno.

Pagine da un quaderno grande

Il tutto per rendere il giusto riconoscimento a una figura di cui si è scritto e parlato poco forse perché lui stesso manteneva un profilo volutamente marginale e sempre al limite diviso, per esempio, tra il progettista di periferie e l’architetto impegnato politicamente nelle battaglie sui centri storici.

Edificio_appartamento Pesaro

Oltre ai suoi progetti, in mostra sono esposti materiali e documenti provenienti dal lato più intimo e biografico di Aymonino. Il cuore di questa sezione è rappresentato dagli album rossi che per molti anni l’architetto ha disegnato e riempito di aneddoti insieme con la sua famiglia, producendo una opera collettiva dove in controluce si intravedono molti dei fatti e dei protagonisti evocati nel percorso delle città. Altri quaderni e disegni figurativi sono esposti insieme a una selezione di interviste.

Tornando al titolo della mostra che fa riferimento alle parole fedeltà e tradimento ci si riferisce alla capacità di Aymonino di confrontarsi con tutti i principali ambiti culturali e politici del secondo Novecento senza mai rimanere ingabbiato in un’unica categoria, seguendo una propria evoluzione e producendo, idealmente, degli scostamenti interpretabili, appunto, come tradimenti.