20enne morto in tangenziale: una sfida finita male

Le indagini sulla morte di Isac Djanel Beriani, il 20enne travolto da un’auto mentre si trovava, a piedi, nel mezzo della Tangenziale est di Milano, si stanno orientando verso l’ipotesi della sfida finita male.

Il fascicolo, di cui è titolare il pm Francesco De Tommasi, scarta dunque l’idea che Isac abbia agito di propria iniziativa nello scendere dall’auto che condivideva con altri amici dopo una serata a elevato tasso alcolico per mettersi a fare flessioni nella carreggiata centrale di una tangenziale, in piena notte. Un comportamento che gli è costato la vita allorché un’altra auto, con alla guida un suo coetaneo, lo ha investito in pieno facendo finire l’autista nell’inchiesta che ne è seguita.

Cosa era successo
Isac viaggiava in auto in compagnia di altre 4 persone, di ritorno da una festa. Per effetto del troppo alcool, uno dei passeggeri si sarebbe sentito male chiedendo di accostare lungo la corsia di emergenza della Tangenziale Est, tra le uscite C.A.M.M. e Linate. A questo punto, hanno raccontato alcuni automobilisti, gli altri occupanti dell’auto si sarebbero messi a camminare lungo le corsie della tangenziale con Isac che faceva le flessioni in quella seconda corsia. Nel momento in cui si è rialzato, è subentrata l’auto che lo ha investito. Il conducente se lo è trovato difronte all’improvviso, ha raccontato.

Di fronte a questa scena, presi dal panico, l’auto degli amici sarebbe ripartita lasciandolo sull’asfalto agonizzante salvo poi tornare indietro senza riuscirci perché gli accessi erano stati bloccati dalla Polizia, arrivata sul luogo dell’incidente perché allertata proprio dall’investitore.
Interrogati successivamente sull’accaduto, avevano parlato di una “bravata” ed erano entrati nell’inchiesta con l’accusa di omissione di soccorso. Isac era stato trasportato in gravi condizioni alla clinica di Città Studi dove era arrivato già morto a causa di un gravissimo politrauma che aveva interessato capo, tronco e arti. Proprio questo aspetto aveva indotto a pensare che si trattasse di un investimento multiplo e non singolo.

Avvisata dell’accaduto, la madre non aveva saputo spiegare cosa ci facesse Isac in Tangenziale, a piedi, dal momento che viveva in tutt’altra parte della città. Una prima ipotesi era stata che avesse preso parte a un rave party in corso quella stessa sera in via Taverna, poco lontano dal luogo dell’incidente. Manca ancora la ricostruzione esatta della dinamica dell’incidente, motivo per cui la Procura nominerà, a breve, un consulente per la perizia tecnica. Similmente sono attesi gli esiti dell’autopsia e degli esami tossicologici.

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