“Non c’è alcun conflitto di interessi”. Così Giorgio Maria Calori, primario del Cto-Pini tra i sei arrestati nell’inchiesta milanese sulle tangenti all’interno della stessa struttura e del Galeazzi, avrebbe risposto durante l’interrogatorio davanti al giudice per le indagini preliminari, secondo quanto riportato dai suoi legali. Un incontro durato circa tre ore, in cui Calori avrebbe escluso illeciti con l’imprenditore Tommaso Brenicci, unico tra gli accusati ad essere finito dietro le sbarre (tutti gli altri sono attualmente ai domiciliari).
Proprio Brenicci è stato interrogato ieri, ma ha deciso di avvalersi della facoltà di non rispondere pur chiedendo ai procuratori aggiunti Letizia Mannella e Eugenio Fusco di essere sentito dopo aver studiato le accuse a suo carico.
Nel frattempo l’Ordine dei Medici di Milano ha deciso di costituirsi parte civile nel procedimento a carico dei sei protagonisti della vicenda.