L’ex primario del Cto-Pini, Pier Giorgio Maria Calori, ha patteggiato una pena di due anni e dieci mesi nell’ambito di un’inchiesta per corruzione svolta da parte della Procura di Milano. L’uomo ha subito anche un’interdizione dall’esercizio della professione per otto mesi e un risarcimento al Pini di 60mila euro, più altri 10mila alla Regione Lombardia e 300mila euro da restituire a fronte dell’acclarata tangente.
I procuratori aggiunti Eugenio Fusco e Letizia Mannella hanno concordato il patteggiamento accolto dal giudice per l’udienza preliminare Carlo Ottone De Marchi. Essendo la pena superiore ai due anni di reclusione, Calori ha chiuso il suo rapporto di lavoro con il Cto-Pini. La vicenda costò i domiciliari all’ex primario, oggi libero, e al direttore sanitario del Pini, Paola Navone. Sta provando a patteggiare la pena anche l’imprenditore Tommaso Brenicci, imprenditore, oggi ai domiciliari dopo essere finito in carcere.