Silvio Berlusconi, un anno dopo la sua dipartita, il Milan lo celebra con un video tributo in cui parlano Maldini, Capello e Donadoni.
Silvio Berlusconi è passato a miglior vita da un anno, ma gli estimatori e appassionati lo ricordano ancora molto bene. È quasi come se non se ne fosse mai andato. Una sensazione che provano anche i figli del compianto leader politico: numerose, infatti, sono le iniziative di ricordo in sua memoria. Mediaset e non solo: a rendergli omaggio anche il Milan. La squadra che, grazie a lui, ha cambiato il calcio mondiale.
Merito di Arrigo Sacchi e grandi campioni che hanno giocato e sostenuto i rossoneri nel tempo. Tutto questo significa fare la storia sportiva, politica e sociale di un Paese. Quanto basta per essere immortale, almeno nei pensieri della gente. La società rossonera, proprio per questo, a un anno dalla dipartita, lo celebra con un video dedicato che condivide sui propri canali social e ripubblica sul sito ufficiale.
Silvio Berlusconi, il ricordo del Milan
Una scelta sobria, lucida e ponderata che rispecchia quelli che sono stati per anni i canoni del Milan: grandezza, ambizione ed equilibrio. Senza dimenticare la sportività e il garbo. Dentro e fuori dal campo. Non serve altro, anzi ci vuole costanza per mantenere tutto questo possibile nel tempo. Un mantra che devono ricordare non solo i tifosi, ma anche tutti coloro che lavorano nell’ambiente rossonero. Il Diavolo deve avere sempre la fiamma che arde.
Maldini sottolinea proprio questo: “Quando giocavamo lui ci diceva sempre di dare il massimo per chi ci guardava da casa. Voleva essere il primo a vincere tutto il possibile”. Donadoni non può far altro che confermare. Berlusconi sapeva essere un metronomo destinato a rivoluzionare l’atmosfera circostante.
Tifosi furiosi
Da questa certezza sono arrivati successi senza tempo. I tifosi lo ringraziano ma sono anche furiosi: si scagliano contro l’attuale società, colpevole secondo molti di utilizzare la figura di Berlusconi solo per propaganda, ma in realtà quei valori di un tempo sarebbero solo di facciata.
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Infatti molti non digeriscono la scelta di passare da Sacchi ad Ancelotti, arrivando fino a Pioli, per poi concludere con Fonseca. Le polemiche con la società – a tal proposito – non si placano. Il tempo stabilirà chi aveva ragione, intanto il popolo rossonero storce la bocca. Dopo essersi asciugato le lacrime.
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