La Polizia Locale di Milano ha rintracciato, in un capannone di Seregno, un grossista che smerciava sacchetti di plastica non a norma, alcuni dei quali riportanti il marchio della casa di moda Louis Vittuon. Un milione e mezzo i sacchetti posti sotto sequestro.Il sequestro è scattato al termine di un’indagine scaturita dalle ricerche sulla tracciabilità di alcuni prodotti e dopo il fermo di un mezzo carico di sacchetti di plastica destinati al mercato di via Crema. Gli agentii del Nucleo Antiabusivismo sono riusciti così a risalire al grossista che metteva in circolazione i sacchetti non a norma, molti dei quali riportanti il marchio della casa di moda Louis Vuitton.
I sacchetti identificati nel mercato di via Crema non solo erano privi degli elementi identificativi come la denominazione e la società produttrice, oltre che dei loghi con diciture idonee, ma in alcuni casi “riportavano false diciture sulla quantità di plastica riciclabile utilizzata nella realizzazione del prodotto”.
L’attività di perquisizione si è poi estesa anche ad un deposito di stoccaggio della merce nel Comune di Seregno, dove sono stati trovati e sequestrati circa 1 milioni e mezzo di sacchetti. – si legge in una nota – La novità che tra di essi c’erano anche buste con l’imitazione del marchio Louis Vuitton. Al termine dell’attività sono state denunciate per concorso in contraffazione e frode in commercio 2 persone, alle quali sono state anche contestate violazioni al Codice dell’Ambiente”.
“Le leggi prevedono – spiega il comandante della Polizia Locale Marco Ciacci al Corriere – che i sacchetti debbano avere un particolare spessore che ne permetta l’utilizzo protratto nel tempo, proprio per evitare che si trasformino in breve in rifiuti plastici. Molti di questi erano ampiamente sotto quella soglia, per questo sono stati posti sotto sequestro”.
“Questi sacchetti di plastica e il loro smaltimento – spiega la vicesindaco Anna Scavuzzo – costituiscono un problema ambientale non di poco conto, su cui speculano e hanno ricavi illegittimi quanti non rispettano le normative. Togliere questa merce dal commercio è importante e va anche a tutela di tutti quegli esercenti onesti che, in buona fede, possono incorrere nell’acquisto di questo materiale contraffatto”.