La sua area politica di appartenenza è sempre stata all’interno del Partito Democratico e il suo impegno politico l’ha vista impegnata in diversi incarichi: come responsabile tematica salute e nuovo welfare nella segreteria regionale del Pd lombardo, membro della direzione nazionale del Pd e della direzione milanese e lombarda e deputata nella Legislatura 2006-2008 e 2008-2013 e poi senatrice con le elezioni del febbraio 2013 nella circoscrizione Lombardia 1.
Nelle corso delle sue due legislature, De Biasi è stata membro della VII commissione Cultura e componente della Commissione vigilanza Rai nel 2006 e ha avuto incarichi nella segreteria di presidenza alla Camera dei Deputati nel 2008.
È stata poi Presidente della commissione Sanità del Senato e animatrice della Conferenza delle Donne Democratiche.
Il suo ultimo incarico, dallo scorso dicembre, era quello di presidente del consiglio di indirizzo dell’Azienda di Servizi alla Persona “Golgi Redaelli”.
Tra i numerosi messaggi di cordoglio da parte del mondo politico c’è stato quello del sindaco Sala: “Una vera combattente che ha messo la sua vita a servizio della comunità. Grazie Emilia dalla tua Milano”;
“Mi addolora profondamente la scomparsa così prematura di Emilia De Biasi, già Deputata, Senatrice e Presidente della XII Commissione permanente Igiene e Sanità del Senato – ha scritto il ministro della Salute Roberto Speranza – ruolo che ha interpretato con grande impegno a difesa del nostro Servizio Sanitario Nazionale. Tema che le è sempre stato a cuore e su cui non abbiamo mai smesso di confrontarci fino a pochi giorni fa. Ci mancherà la sua passione e la sua dedizione”.
“Oggi perdiamo una combattente che mi e ci ha guidato in tante battaglie – ha scritto la segretaria milanese del Pd Silvia Roggiani – soprattutto per le donne, sempre in prima linea per la difesa della nostra libertà in ogni ambito della vita”.
“Ci ha lasciato troppo presto” – ha commentato il presidente provinciale dell’Anpi Roberto Cenati -“con grande passione politica e impegno sui temi riguardanti la parità di genere, la salute, la cultura”.