Sta per arrivare l’ennesimo sciopero dei treni. A darne conferma è il sindacato Usb con una nota. Lo stop interessa il personale ferroviario e durerà 24 ore: da sabato 23 a domenica 24. Le motivazioni
Sabato 23 e domenica 24 novembre 2025, incrocerà le braccia il comparto ferroviario con uno sciopero che durerà 24 ore. Nessuna fascia garantita. La protesta è stata confermata da Usb che, in un comunicato ha dichiarato:
“Usb conferma lo sciopero di 24 ore del personale ferroviario indetto dalle ore 21 del 23 alle ore 20.59 del 24 novembre 2024“. A partecipare allo sciopero è tutto il personale delle società del gruppo Ferrovie Stato Italiano e delle altre aziende che operano nel settore ferroviario sul territorio nazionale, inclusa Trenord.
Sciopero dei treni: le motivazioni
L’imminente sciopero dei trasporti è stato indetto più di un mese fa, al quale si è aggiunta anche la partecipazione da parte dell’Assemblea nazionale del personale di macchina e bordo. Il punto focale dello sciopero, riportano le sigle sindacali, è quello di appoggiare: “la vertenza per il rinnovo contrattuale nazionale delle attività ferroviarie, portato avanti da un fronte ampio di sigle di base e che vede da mesi una grande partecipazione di tanti ferrovieri.
Nella nota divulgata da Usb si legge ancora: “Una vertenza che ricomprende le istanze di tutte le categorie del settore ferroviario che da anni si battono contro il peggioramento costante delle loro condizioni di lavoro. I ferrovieri reclamano un contratto migliore a tutela della salute e della sicurezza, ma anche per recuperare la perdita del potere di acquisto dei loro salari causato dai rinnovi contrattuali, assolutamente inadeguati, degli ultimi due e dalla folle economia di guerra. Un Ccnl che garantisca oltre a turni meno stressanti, sicurezza e incolumità sul lavoro, per smettere davvero di piangere ferrovieri morti”.
LEGGI ANCHE: >>> È di Milano la via più costosa al mondo, prezzi folli: il costo delle case al mq
La protesta dei ferrovieri
I sindacalisti specificano: “I ferrovieri reclamano una partecipazione attiva alle sorti del loro contratto di lavoro, con la loro piattaforma frutto di una grande discussione democratica, che non sono più disposti a delegare una rappresentanza fatta di sindacati che non li rappresentano e di Rsu decadute da sei anni e mai rinnovate”.
Inoltre, Usb accusa: “Tantomeno (i ferrovieri ndr) intendono aspettare che qualcuno decida di presentare un contratto preconfezionato magari nel solco di quella moderazione salariale che sta impoverendo i lavoratori italiani da almeno 30 anni. Per questi motivi, la decisione giusta è quella di proseguire nella lotta, confermando lo sciopero nazionale, anche a fronte dell’assoluta chiusura alle nostre sacrosante richieste da parte delle associazioni datoriali”.
“Le aziende altro non sanno fare che chiedere aiuto alla commissione di garanzia per provare a fermare l’ondata di grande adesione agli ultimi scioperi. Infatti, puntuale come la pioggia di autunno, la commissione è corsa in aiuto delle associazioni datoriali, procedendo ad aumentare i servizi minimi garantiti con una interpretazione capziosa della normativa, abusando per l’ennesima volta delle prerogative previste dalla legge. Non sarà così che si fermeranno le lotte e i ferrovieri, nel modo compatto come hanno fatto finora, sapranno dare un altro pesante segnale a tutela reale dei loro salari, dei loro diritti e della loro salute e sicurezza”.