Per il Premio Scerbanenco 2021, che decreta il miglior romanzo noir, è possibile accedere alla votazione online che stabilirà la cinquina dei finalisti.
Basta collegarsi al sito internet del Noir fest fino alle 23:55 di sabato 27 novembre ed esprimere fino a 5 preferenze a partire dall’elenco dei semifinalisti:
Il liceo, Alessandro Berselli, Elliot;
L’uomo del porto, Cristina Cassar Scalia, Einaudi;
Nient’altro che nebbia, Patrizia Emilitri, Tea;
La regola di Santa Croce, Gabriella Genisi, Nero Rizzoli;
Bunny Boy, Lorenza Ghinelli, Marsilio;
La lunga notte, Leonardo Gori, Tea;
Questo giorno che incombe, Antonella Lattanzi, Harper Collins;
Tutti si muore, Diego Lama, Mondadori;
Una rabbia semplice, Davide Longo, Einaudi;
Il segreto di Mr Willer, Chicca Maralfa, Les Flaneurs;
Lontano da casa, Enrico Pandiani, Salani;
Il codice della vendetta, Pasquale Ruju, E/O
Come delfini tra pescecani, François Morlupi, Salani;
Caramelle dai conosciuti, Aldo Pagano, Piemme;
Il pregiudizio della sopravvivenza, Paolo Roversi, Marsilio;
Via libera, Lorenzo Scano, Nero Rizzoli;
Tre madri, Francesca Serafini, La nave di Teseo;
Il sesto comandamento, Anna Vera Sullam, SEM;
Reo confesso, Valerio Varesi, Mondadori;
Nero inchiostro, Sara Vallefuoco, Mondadori.
La cinquina dei finalisti sarà determinata dalla somma ponderata dei voti dei lettori e della Giuria Letteraria, presieduta da Cecilia Scerbanenco e composta da Alessandra Calanchi, Valerio Calzolaio, Luca Crovi, Sergio Pent, Sebastiano Triulzi e John Vignola.
Il vincitore sarà poi proclamato il 10 dicembre al cinema Gloria di Milano.
Il Noir Fest si svolgerà dal 10 al 15 dicembre e sarà un momento di incontro per tutti gli amanti del genere, declinato in film, libri, televisione e new media.
Giorgio Scerbanenco è il nome, italianizzato in epoca fascista, di Volodymyr-Džordžo Ščerbanenko, nato in Ucraina nel 1911 da padre russo e madre italiana che si è trasferito da bambino nel nostro paese.
Rimasto orfano in giovane età, fu costretto ad abbandonare la scuola già alle elementari. Nonostante questo, dopo diversi lavori, arrivò alla Rizzoli e alla collaborazione con diversi quotidiani dove teneva le rubriche di posta.
Proprio leggendo le storie della gente comune, Scerbanenco ebbe accesso a una serie di spunti che poi prenderanno vita nei suoi gialli caratterizzati da uno stile tanto crudo quanto realistico.
Il suo nome è legato, in particolare, alle indagini di Duca Lamberti, medico radiato dall’albo per avere praticato l’eutanasia a una paziente anziana. Il personaggio esordisce nel primo di 4 romanzi dal titolo “Venere Privata” del 1966.