La questione degli stadi di Milan e Inter, pronti a lasciare San Siro, sta creando più di qualche malumore. Le ammissioni del sindaco Sala e la situazione a dir poco incandescente.
Visione non proprio sulla stessa linea quelle del sindaco Beppe Sala che critica la scelta di Milan e Inter di lasciare San Siro, costruendo di fatto due nuovi stadi. Il Consiglio comunale di Milano, invece, ha votato una mozione bipartisan in cui si invitano i due club a rimanere nella città meneghina.
Un errore a dir poco clamoroso che, però, avrebbe generato un effetto boomerang per il primo cittadino di Milano. Da un lato la richiesta di rimanere, dall’altro le critiche di Sala, nel mezzo tutta una serie di infinite polemiche.
Perché l’addio non è definitivo?
Beppe Sala, in qualità di sindaco di Milano, si è espresso sulla questione, cercando di correggere il tiro. Prima le dichiarazioni con evidenti critiche contro la decisione di Milan e Inter, poi una sorta di dietrofront per provare a limitare i danni.
“Le società possono legittimamente andare a fare lo stadio dove ritengono. Personalmente ritengo che sia un errore clamoroso non fare lo stadio a Milano. Credo che uno stadio fuori città sia ingestibile perché io non so quanti vigili ha Rozzano, come fa a schierare cento vigili quando c’è la partita? Qui è illusorio, secondo me si stanno raccontando anche un sacco di frottole“, spiega il primo cittadino milanese.
La questione stadio, a detta di Sala, non si sarebbe ancora chiusa. Il primo cittadino ribadisce che non vuole “considerare conclusa la partita dello stadio, ritengo che sia un errore clamoroso per le società non fare lo stadio a Milano. Credo che uno stadio fuori città sia ingestibile“, ha ribadito durante lo scorso giovedì 16 novembre.
Come procede il progetto Inter
Adesso la vicenda inter passa anche dalle parole dell’amministratore delegato Alessandro Antonello che ha presentato al governatore Attilio Fontana il progetto del nuovo stadio. La scelta sarebbe ricaduta su Rozzano, ma il presidente della Regione Lombardia sarebbe rimasto colpito – anche in maniera positiva – proprio dal progetto.
Adesso tutto resta nelle mani del Comune di Rozzano, ma non è esclusa l’apertura di un tavolo tecnico. L’intenzione della società nerazzurra è quella di un progetto con un nuovo impianto nuovo in uno spazio di proprietà di Infrafin, società proprietaria dell’area che si rifà al Gruppo Cabassi. Si tratta di una zona vicino la barriera di Milano Ovest, a ridosso dell’autostrada Milano-Genova: è al confine con Assago.
In previsione del nuovo stadio, inoltre, il Comune ha approvato la variante, in vista della possibile nuova casa nerazzurra. L’Inter ha spiegato che lo stadio ospiterà circa 70mila posti, un quartier generale della società e le strutture per il settore giovanile. Si parla di un impianto “accessibile, fruibile, tecnologico, che si innesti nel contesto ambientale perché l’area su cui insisterà è agricola urbana“.
L’intenzione è quella di creare una Cittadella dello sport, con negozi, aree di ristorazione, centro medico, parco e un museo. Tutto aperto 365 giorni all’anno a chiunque voglia frequentarlo. Non appena sarà pubblicata la variante, di conseguenza, l’Inter potrà procedere con acquisizione dell’area già comunque opzionata fino al 30 aprile 2024. L’intenzione è quella di partire con la stagione sportiva 2028/29.
La situazione in casa Milan
Discorso differente invece per lo stadio del Milan che potrebbe sorgere a San Donato Milanese e ospitare anch’esso 70mila spettatori. Si ipotizza la 2realizzazione di una struttura di estensione pari a 160mila mq e di altezza pari a 8 metri sulla cui copertura verranno costruiti 7 edifici a varie destinazioni d’uso (alberghi, musei, uffici, museo)”, si legge nel documento visionato dall’AGI.
Il documento è stato consegnato a fine settembre 2023 da SportLifeCity, società che possiede l’area su cui dovrebbe essere costruito (acquisito dal Milan lo scorso mese di luglio ndr). I problemi in questo caso non sono pochi visto che ci sono diverse critiche. Il progetto, infatti, dovrebbe sorgere nell’area verde di San Francesco, proprio al confine con il Parco Agricolo Sud, da qui le critiche sul fronte ambientalista.
Lo stadio dovrebbe avere una superficie di 41.500mq e verrà costruito nella “porzione nord del progetto”. Ci sarà la possibilità di “ospitare una serie di eventi sportivi e concerti“. Nella zona meridionale sorgerà invece un “nuovo quartiere per l’intrattenimento che animerà l’area anche nei giorni non interessati alle attività sportive“.
Sulla vicenda è intervenuto anche Massimiliano Mistretta, assessore alle Opere Pubbliche e Mobilità del Comune di San Donato Milanese, che ha parlato durante la Milano Finanza Real Estate Week. “È probabile che nel 2028 il fischio di inizio del campionato per il Milan sarà a S.Donato. Riteniamo che la forza del progetto e la dimensione dell’investimento faranno sì che le risposte ai timori siano efficaci“, ha precisato l’assessore.