Luci a San Siro. Il progetto sulla ristrutturazione continua, ma Inter e Milan sembrano essere ancora agli opposti. Ultimatum del Sindaco.
Il Milan fa tremare Sala. Il tempo dei convenevoli in Comune è finito: occorre stringere i tempi, il riferimento – neanche a dirlo – è San Siro: la ristrutturazione deve cominciare al più presto. Non c’è il cronometro in mano, ma è impossibile continuare a procrastinare. Lo stadio non si abbatte e questo è chiaro come il sole.
Meno lampante è la volontà delle due squadre. Inter e Milan coltivano ancora il sogno dello stadi odi proprietà: si stanno muovendo in tal senso, ma il mercato non è semplice. San Donato ai rossoneri e Rozzano ai nerazzurri, ma la realtà non è Monopoli. I quartieri non si pescano, c’è bisogno di certezze. Il Milan – sentendo Cardinale – ne avrebbe qualcuna in più.
Nuovo San Siro, Sala non aspetta più
L’Inter meno. Motivo per cui l’unica cosa da fare è prendere tempo. Sala, tuttavia, di tempo non ne ha più: il Primo Cittadino di Milano aveva proposto ai club una ristrutturazione condivisa diventando quasi co-proprietari del Comune. Dapprima i club hanno storto il naso, ora ci stanno pensando seriamente.
In primis perchè il mercato degli impianti sportivi non è facile da conquistare e, in secundis, perchè sarebbe una bella snellita ai meccanismi di rinnovo. Zhang sembra essere d’accordo, Cardinale no. Il Milan gioca di rimessa, ma Sala va al contrattacco: “Se i rossoneri non hanno intenzione di ristrutturare lo stadio, lo dicano che mi do da fare”.
L’ultimatum al Milan
San Siro resta la priorità: se Inter e Milan dovessero tirarsi indietro, si continua con altre collaborazioni. Sala lo ha ribadito: tutti sono utili, (quasi) nessuno è indispensabile. Il messaggio è arrivato forte e chiaro: si va avanti anche senza i rossoneri. Zhang ha aperto un importante spiraglio di dialogo in tal senso.
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Quel che farà il suo collega rossonero non riguarda Sala, a meno che non torni a collaborare alla nuova resa della Scala del Calcio. In entrambi i casi occorre regolarsi subito. La disputa non sarà solo dialettica ancora per molto. Il conto alla rovescia è cominciato: una volta iniziati i lavori, non si può più tornare indietro.